(M. Cecchini) C’è una paradossale simmetria nell’ultimo atto stagionale diretto della sfida infinita tra Roma e Napoli. Tra campionato e Coppa Italia le sfide sono finite con due successi a testa, anche se la squadra di Benitez ha all’occhiello il fiore della finale di Coppa Italia da giocare, mentre quella di Garcia nella corsa Champions ha 3 punti di vantaggio, una partita da recuperare e un gol in più da mettere sul piatto in un eventuale arrivo a pari punti (2-0 in casa, 1-0 ieri). La simmetria non si ferma qui, perché forse il Napoli ha perso almeno una sfida senza meritarlo davvero, così come la Roma deve ingoiare la terza sconfitta stagionale senza colpe.
Ansia Strootman E non è tutto, visto che domina l’ansia per la distorsione al ginocchio sinistro di Strootman, che preoccupa anche in chiave Mondiale, col giocatore uscito in stampelle dallo stadio. «Kevin ha molto male – dice Garcia – il ginocchio si è gonfiato. Non era lo stesso su cui aveva preso un colpo mercoledì in Nazionale, ma anche stavolta ha preso una bella botta. La cosa che più mi preoccupa è questa». «Una brutta distorsione », spiega il d.g. Baldissoni».
Sfortuna La faccia di Garcia sembra scavata nella pietra. «Non era una formazione prudente. Abbiamo deciso di aspettare il Napoli e giocare in contropiede con Gervinho. E’ stata la nostra migliore gara in trasferta, ma ci è mancata un po’ di fortuna. Non sempre nelle partite vince la squadra più forte. Sul gol non doveva chiudere Maicon ma l’attaccante ». Ovvero Ljajic, che è stato assai rimproverato dal tecnico. Il gol però latita. «Non sono preoccupato. Reina ha fatto grandi parate. Certo, possiamo essere più efficaci, ma rimango fiducioso per il 2° posto. Destro? Era pronto, ma non volevo lasciare spazi ai terzini avversari. Per la prossima partita (Maicon squalificato, ndr) spero però di recuperare Totti». A 14 punti di distanza dalla Juve, i titoli di coda sono più amari. «Il discorso scudetto matematicamente non è chiuso, ma in realtà sì». Realismo alla francese.