(M.Cecchini) In fondo il bello della vita è anche fare slalom tra dubbi e certezze. Il problema, però, è riuscire a identificare gli elementi.
E non è neppure detto che, col passare del tempo, le stesse cose non finiscano per trasformarsi. Lo sa bene Rudi Garcia, che cosparge la vigilia della delicata sfida col Chievo – che all’andata santificò il ciclo record delle 10 vittorie di fila – di profumato ottimismo in chiave Champions League e ruvida concretezza sul proprio futuro giallorosso. Lo slalom del tecnico francese, però, è appena cominciato.
Futuro D’altronde, col presidente Pallotta pronto a sbarcare a Roma per la rincorsa al nuovo stadio, sarebbe stridente se il primo tecnico con risultati brillanti della gestione Usa non entrasse nel futuro impianto da padrone di casa.
«Lo spero ma non dipende mai solo dall’allenatore – replica, in una conferenza per la prima volta tradotta nel linguaggio dei segni – Io sono uno che ha la valigia sempre pronta perché nel calcio può succedere di tutto. Certo, mi auguro di restare qui a lungo visto che sto benissimo, ma si vedrà». Per quello che può valere, abbiamo solo certezze. Anzi, probabile che lo sbarco di Pallotta coincida con i primi abboccamenti per un rinnovo da officiare in estate.
Sfida al Napoli: Ma se i dubbi insiti nella professione, a guardarli bene si modificano in garanzie, meglio verificare che la sicurezza relativa allo sprint Champions con il Napoli non si sfarini in apprensione. Da questo punto di vista, il crocevia di Verona potrebbe raccontare qualcosa in più. E così, a chi gli chiede se eventualmente superare i preliminari di agosto non correrebbe il rischio di far sentire appagata la squadra proprio come gli accadde nel Lilla, l’allenatore replica sicuro: «Non succederà. Andremo direttamente in Champions, ma se dovesse succedere per me sarebbe un vantaggio aver già affrontato una situazione così».
In ogni caso stasera la Roma vuole solo vincere, pensando a un turnover soprattutto offensivo. La voglia di tutti è grande. Destro ha bei ricordi perché proprio al Chievo ha segnato il suo primo gol in A, Ljajic insegue la centesima presenza, Florenzi contro l’Udinese ha quasi riposato e Totti… è Totti. «Ci sono delle scelte da fare davanti. Ciò che conta è che adesso tutti devono sentirsi importanti, ed è più facile alla vigilia di due settimane con 5 gare nelle quali avremo bisogno di tutti». Non è esclusa neppure la riproposizione dell’accoppiata (o della staffetta) Totti-Destro, anche se Garcia precisa: «Nell’ultima gara ha funzionato bene.
Con loro in campo si può segnare in ogni momento. Il lato negativo è che, se giocano insieme, in panchina non abbiamo nessuno come centrale d’attacco. Se abbiamo bisogno di un gol nel finale e sono già tutti e due stanchi, può essere un problema». Non lo sarà invece una eventuale partecipazione di Totti al Mondiale. «Mi piacerebbe tanto per il capitano se andasse in Brasile, sarebbe bello per lui e per la Roma». E non solo.