(C. Zucchelli) – Cento di queste partite. Cioè partite di campionato — Serie A con la Roma e B con il Crotone — da raggiungere lunedì sera contro l’Udinese. Pochi giorni dopo aver compiuto 23 anni, festeggiati a cena con alcuni amici tra cui Destro e l’attore Lele Propizio, Florenzi brinda a un nuovo traguardo. La prima cifra tonda della carriera iniziata il 22 maggio 2011 contro la Sampdoria. «È stata una notte incredibile», disse allora Florenzi, subentrato a Francesco Totti. Oggi, che di Totti è amico ancora prima che compagno, Florenzi aspetta il ritorno del capitano, il giocatore con cui si intende a meraviglia e le cui giocate, spesso e volentieri, sono state decisive per le 8 reti messe a segno in A. Continuo Se c’è una cosa che tutti gli allenatori hanno sempre riconosciuto a Florenzi è continuità: in allenamento e in partita, non si risparmia mai e, anzi, si sottopone a sedute di lavoro supplementari. Lo fa dai tempi della Primavera, lo ha fatto l’anno dell’esordio in A, l’anno a Crotone (35 presenze in B), la stagione con Zeman e Andreazzoli (36 presenze) e lo sta facendo quest’anno (27 presenze, compresi gli 8 minuti con il Parma).
Partito in sordina, di lui resta una frase detta a Riscone («A Garcia piacciono i giocatori tecnici, mi sa che quest’anno faccio tanta panchina»), nata battuta e rimasta tale. Gol e Mondiale Cinque gol in campionato, l’ultimo con il Genoa 2 mesi fa, 4 assist, 482 passaggi riusciti (una media di 18.5 a partita), 3 ammonizioni, una percentuale del 44.2% di duelli vinti: questi i numeri di Florenzi, arrivato a 1.407’ giocati. Titolare (quasi) fisso nella seconda forza del campionato, punto di riferimento dell’Under 21 all’ultimo Europeo, Florenzi sogna una chiamata di Prandelli per il Mondiale, ma non si fa illusioni. Il c.t. non lo convoca da ottobre, lui spera di convincerlo in questi ultimi mesi di campionato ma, se la telefonata non dovesse arrivare, non ne farà un dramma. Il lettino al mare già lo aspetta, così come lo aspetta il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2016. Da settembre via alle trattative: perché la Roma non solo vuole tenere uno dei prodotti del vivaio (corteggiato un anno fa dall’Inter di Stramaccioni e oggi dalla Fiorentina di Montella), ma è pronta anche a riconoscergli un aumento di stipendio visto che dei titolari, Florenzi con i suoi 600mila euro, è quello che guadagna di meno.