(F.Bianchi) – Predestinato atto secondo. Esordì a 18 anni. E fu subito gol. Al Genoa. Poi sparì. Le conseguenze dell’età? Il calciomercato, le incomprensioni? Chissà. Un anno dopo, Alessio Romagnoli è tornato. Si è fatto largo nella Roma che piace. E ha avuto la chiamata in azzurro da Di Biagio. Stasera potrebbe esordire contro l’Irlanda del Nord. Ma col sergente Gigi non si sa mai. Lui è pronto. «Con l’Irlanda gara importantissima: dobbiamo vincere. E stare attenti alle spizzicate e le palle alte. Ci aspettano 3 finali». Meglio centrale o a sinistra, nel ruolo in cui lo ha messo Garcia? Ride. «Tutti e due. È un buon momento per me. Devo continuare a giocare e crescere. È bello essere qui. L’Under è sia un premio sia una ripartenza. Il mister mi ha sempre detto che se avessi cominciato a giocare mi avrebbe chiamato. È stato di parola. Le occasioni arrivano, devo saperle sfruttare».
Tra Juan Jesus e Garcia Sembravano dovessero arrivare prima. «Ma non ho perso un anno, se ti alleni ogni giorno con tanti campioni cresci comunque. Subito la pressione del predestinato? Roma è una città difficile in questo senso. Ma basta lavorare sodo e stare tranquillo e alla fine i risultati arrivano. Garcia? Molto bravo nella tattica, cura il possesso palla, fa giocare bene la squadra. Con me è stato chiaro: Castan e Benatia sono indiscutibili, poi ci sono io. E se gioco a sinistra ora, mi va bene. E fino a quando la matematica non ci condanna, lotteremo per lo scudetto». Intanto lui ha lottato con Juan Jesus e si è preso una gomitata: prova tv, come il compagno De Rossi. «Se è giusta? Quando è a favore sì, quando è contro no. Scherzo, non spetta a me parlarne. Io la gomitata l’ho presa, immagino che fosse volontaria. L’arbitro non ha visto, amen». Dalla prova tv al codice etico che ha colpito Berardi e aveva colpito anche lui: «Ci sono delle regole, è giusto rispettarle». Predestinato atto secondo: è forse quello della maturità.