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GAZZETTA.IT Sassuolo-Roma 0-2: Destro, quarto di fila, poi Bastos

Destro

(M. Cecchini) – La Roma vince (con merito) grazie all’ormai chirurgico Destro e al primo acuto di Bastos, il Sassuolo perde per manifesta inferiorità, ma trova insospettata compagnia – nella sconfitta – nell’immagine complessiva del calcio nostrano. Non parliamo neppure di cori e striscioni degli ultrà della Roma (“Lega italiana figli di puttana”, “Noi andiamo avanti col nostro ideale, Beretta maiale”, oltre a fine partita l’ormai famigerato “O Vesuvio lavali col fuoco”), ma zoomiamo direttamente al 35′ del primo tempo – con i giallorossi già in vantaggio – per evidenziare l’episodio che Rudi Garcia, in tempo reale, commenterà così col quarto uomo Cariolato: “In tutta la mia carriera non ho mai visto un episodio così”. Ecco quello che accade: Sansoni lanciato da solo verso De Sanctis si fa recuperare da Benatia. Sterza da sinistra verso il centro e cade a terra in area. Rigore? Non per Rizzoli, che fa segno di continuare, ma interviene l’assistente di porta Peruzzo, che invece gli fa cambiare decisione: penalty. Da quel momento scoppia una gazzarra che dura quasi 4 minuti, con i due direttori di gara in conciliabolo circondati dai giocatori urlanti. Ad un certo punto Rizzoli chiede a Sansone – che passando vicino alla sua panchina rivela di essere scivolato – cosa sia successo veramente promettendo di non ammonirlo. Il capitano neroverde Missiroli risponde per lui: “Era rigore”, De Rossi gli dice: “Tu fatti c…. tuoi” e il protagonista che farfuglia una specie: “Lui mi ha toccato, ma stavo già scivolando”. A quel punto, Rizzoli gli fa un mezzo abbraccio e torna ancora suoi suoi passi: niente rigore. A questo punto dobbiamo esprimere piena solidarietà all’arbitro (l’isteria dei giocatori è sempre sui livelli di guardia) e fagli i migliori auguri: se al Mondiale gli capiterà un pasticcio del genere, l’immagine dell’Italia calcistica non ne uscirà indenne.

DESTRO DECISIVO — Indenne invece esce la Roma dalla trasferta di Reggio Emilia, ma il bottino poteva essere ancora più largo, se si pensa che dopo appena 75 secondi Destro – lanciato da Florenzi, cicca la palla a due passi dalla porta. Dopo una manciata di minuti, però, il centravanti si fa perdonare. Si vede subito, infatti, come il pressing alto della Roma portato soprattutto da Nainggolan e De Rossi (con Pjanic che sfrutta la licenza – in assenza di capitan Totti – di essere uomo ovunque) mette in crisi l’impostazione del Sassuolo, e così basta che al 16′ Missiroli perda banalmente palla su pressione di Nainggolan per lanciare Destro da solo davanti a Pegolo. Risultato? Decimo gol stagionale (quarto consecutivo) e Roma in vantaggio. A quel punto i giallorossi abbassano i ritmi, confidando che l’inevitabile avanzata del baricentro del Sassuolo apra quelle praterie utili per far galoppare Gervinho (soprattutto) e Florenzi. Questo accade solo in parte, perché in fase di rifinitura spesso l’ultimo passaggio s’inceppa, ma basta comunque per intimorire la squadra di Di Francesco, pericolosa in principal modo con lanci a scavalcare la mediana per innescare Sansone. Un po’ poco, visto soprattutto che l’ispirazione di Berardi e Floccari latita, mentre Chisbah e Biondini paiono utili solo a far legna in una mediana in costante affanno. Nessuna sorpresa perciò che, al netto dello psicodramma arbitrale, il primo tempo si concluda senza grosse emozioni, se si pensa che l’occasione più netta dei neroverdi è un tiro di Cannavaro da ottima posizione, deviato in angolo da De Rossi.
ECCO BASTOS — La ripresa si apre sulla falsariga del primo: ritmi blandi e Roma che controlla andando con facilità al tiro. Non a caso, dall’8 al 15′, Pegolo deve intervenire tre volte su conclusioni da lontano di Destro, Florenzi e Pjanic. A quel punto Di Francesco prova il tutto per tutto, inserendo Zaza nel tridente offensivo e arretrando Berardi in mediana al posto di Biondini. Il risultato è scarno, se si pensa che le migliori occasioni il Sassuolo se le crea con due tiri da buona posizione dal limite dell’area, senza però che Sansone e Berardi riescano a inquadrare la porta. Né miglior fortuna – dopo la girandola di cambi finali – ha la percussione di Sansone conclusa timidamente da Zaza o il tiro in porta di Florenzi in contropiede, che lambisce il palo. Insomma – dopo un inspiegabile recupero “monstre” di 6 minuti – gli ultimi fuochi si accendono sui titoli di coda, quando finalmente De Sanctis sporca i suoi guanti su una conclusione centrale di Zaza e, soprattutto, quando Mendes innesca un’azione fotocopia del primo gol: palla persa sulla trequarti ad opera di Taddei e Bastos fila in porta per il suo primo gol giallorosso, entrando tra i marcatori di stagione col biglietto numero 16. La rete, tra l’altro, è celebrata dal club con un tweet che recita: “E’ il 4000° in massima divisione”. Il cronometro intanto dice 51′ e perciò il match finisce come da pronostico: la Roma vince (col minimo sforzo) e mette pressione su Napoli e Juve che stasera si sfideranno. Per il Sassuolo, manco a dirlo, tempi duri nella corsa salvezza. Ma basta vedere le panchine per capire come il gap tecnico tra le due contendenti sia incolmabile. Ma non diteci che siete sorpresi: questo è il calcio del Terzo Millennio, baby.
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