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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Contestazione Milan

VOTO 0 DISASTRO MILAN

Mai visto un Milan così. O meglio, mai visto un Milan così dall’avvento datato 1982 della fulgida e incredibile presidenza Berlusconi. Sempre più impegnato in faccende dalle quali vorremmo mantenesse le debite distanze e lontanissimo dall’interessarsi di quella macchina rossonera, capace in tempi passati, di essere il magnifico spartiacque per la sua celebratissima (da pochi), complicata (per tutti) discesa in campo. Messo alla porta Allegri, additato più volte come la causa di una annata decisamente da record (negativi), con l’avvento di Clarence Seedorf il diavolo sta riuscendo addirittura nella difficile ma non impossibile impresa di fare peggio: sei sconfitte in undici gare ufficiali per l’olandese condite da un gioco fatto di pressapochismo, confusione, e ornato dalla stella sempre più sbiadita di un Mario Balotelli fischiato e insultato dalla gran parte della tifoseria milanista. Once upon a time in Milanello…

Calaiò-Buffon

VOTO 1 STRESS DA UNDICI METRI 

In un fine settimana calcistico diluito su tre lunghissimi giorni (ridateci le partite tutte in contemporanea, il calcio d’inizio alle 14:30 in inverno, 15:00 in primavera), e contraddistinto da arbitri dal rigore facile (cinque i rigori fischiati) la maledizione degli undici metri torna a colpire nel massimo campionato italiano. Sbagliano in sequenza Pinilla in Cagliari-Lazio, trasformazione del possibile pareggio tramutata pochi istanti dopo nella rete laziale del definitivo 2-0, Calaiò in Genoa-Juventus, stesso discorso fatto per il cileno con l’aggravante che questo poteva valere da solo la vittoria contro la Vecchia Signora, e Pizarro in Fiorentina-Chievo, errore per fortuna ininfluente ai fini del risultato. Consigliamo…Convergenza ed equilibratura. 

Sinisa Mihajlovic

VOTO 2 PAROLA DI SINISA

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. Citare Dante è sempre cosa buona giusta, ricordare l’acume di Ulisse uno slancio alla battaglia, dimenticarsi di star a parlare ad una massa apatica di calciatori intenti a scervellarsi nella estenuante lotta tra Fifa 14 e Pes, piuttosto che interessarsi sulle ultime uscite e novità in libreria un abbaglio in buona fede da parte di un uomo intento a dare una morale ad un gioco che una morale non ce la mai avuta. Risultato finale lo sfogo verace e tipico al termine della pesante sconfitta di Bergamo: “Mi sono rotto le palle di vedere delle partite del genere. Qualcuno si è montato la testa e crede di essere un fenomeno. D’ora in poi giocano gli uomini”. Ti vogliamo così. 

Paulinho

VOTO 3 BOLOGNA DA INCUBO

I rossoblu affondano contro il Livorno nella più classica delle sfide salvezze. All’Armando Picchi gli amaranto mostrano più cuore e attributi e si aggiudicano una vittoria pesantissima che stronca le ambizioni emiliane. Mattatori di giornata Benassi e Paulihno che piegano la resistenza avversaria appena tornati in campo dopo l’intervallo, ispirati da un redivivo Emeghara, apparso vicino ai fasti di Siena. Poco gioco e qualità vicino allo zero per la squadra di Ballardini, svegliatasi solamente dopo la doppia espulsione di Mbaye e proprio dell’attaccante svizzero, con un forcing tutt’altro che irresistibile. Unica nota positiva il gol ritrovato dopo oltre 500′ di digiuno grazie ad un rigore trasformato da Lazaros; una consolazione troppo magra per chi spera di mantenere la massima serie. Diamanti dove sei…

Daniele Conti

VOTO 4 CONTI VEDE ROSSO

Il Cagliari naufraga sotto i colpi della Lazio tra le mura amiche del Sant’Elia. Gli uomini di Lopez non riescono a sfondare la difesa biancoceleste nei primi minuti del match e vengono subito puniti dall’affondo di Lulic pescato in profondità da Gonzalez. I rossoblu provano a reagire ma la mazzata definitiva arriva nella ripresa, prima con il rigore procurato da Vecino e fallito da Pinilla, poi con il numero di Keita che vale lo 0-2 ospite e la fine della contesa. La parte finale serve solo ad arricchire le cronache, con Daniele Conti immerso nel personalissimo derby romano, cacciato via per doppio giallo dopo una presunta gomitata a Biglia (forse eccessiva la decisione di Irrati). Ancora una volta un’espulsione per il capitano del Cagliari appena tornato dalle due giornate di squalifica rimediate contro il Livorno. Scatti d’ira.

Giampiero Ventura

VOTO 5 VENTURA L’IMPAVIDO

L’allenatore ligure alla guida del Torino è sempre pronto a stupire e ancora una volta lascia dei grossi dubbi sulla propria condotta. Nella gara di prestigio con il Napoli, dopo il k.o. immeritato nella gara di andata con almeno un rigore dubbio (eufemismo), ancora in piena lotta per la qualificazione alla prossima Europa League, con pesanti defezioni (Vives, Masiello, Pasquale e Larrondo), lascia fuori il duo delle meraviglie Cerci-Immobile, giustificando il tutto con un questione di motivazioni e fame di vittorie (tra l’altro i due si stanno giocano un posto al Mondiale). La serenità con cui queste scelte sono prese solamente contro alcune squadre (ricordarsi la serenità dopo il derby scippato dalla Juventus) fanno venire più di qualche dubbio sull’integrità morale di un tecnico spesso troppo esaltato (sceneggiate inguardabili contro la Roma per un semplice fallo a metà campo). Viene punito inoltre nel finale di gara contro il Napoli dalla svista arbitrale che propizia la rete risolutrice di Higuain. Ventura mettete a sede…  

Giorgio Squinzi

VOTO 6 LE SCELTE DI SQUINZI

La sua capacità imprenditoriale non si discute, ma per quanto riguarda le scelte tecniche converrebbe al patron della Mapei affiancarsi di un vero uomo di calcio. Esonerato Di Francesco lo scorso 28 gennaio per lasciare spazio a Malesani il cambio in panchina per i neroverdi aveva fruttato cinque sconfitte consecutive contro Verona, Inter, Napoli, Lazio, Parma e una discesa in classifica nella lotta per non retrocedere da -1 a -4. Ora, con il ritorno dell’ex tecnico il Sassuolo è invece reduce da due risultati utili consecutivi contro altrettante concorrenti alla salvezza: pareggio esterno per 0-0 contro il Bologna nel derby emiliano e vittoria che vale il sorpasso per 3-1 in casa contro il Catania. A conti fatti il cambio effettuato in un momento topico del torneo potrebbe rivelarsi  una scelta tutt’altro che brillante. In dieci giornate l’ex tecnico del Pescara è chiamato al miracolo. Wrong. 

Hernanes

VOTO 7 L’INTER DI HERNANES

Con il brasiliano in campo dal primo minuto la compagine nerazzurra guidata da Walter Mazzarri sa solo vincere. Anche al Bentegodi, contro un Verona volitivo ma in forte calo di risultati, arrivano tre punti fondamentali per consolidare il quinto posto e dare la caccia alla Fiorentina. Il centrocampista ex Lazio, pur non iscrivendosi al tabellino dei marcatori, è il vero mattatore di serata con l’assist per il secondo gol di Jonathan, passaggi illuminanti e un bolide mancino su punizione che si schianta sulla traversa a Rafael battuto. Destro, sinistro, testa alta e buona autorità, tutto quello che serviva al “Biscione”, privi di fosforo a centrocampo da troppo tempo. Perfetta l’intesa con giocatori del calibro di Palacio (ancora una volta a bersaglio) e Guarin per una big del nostro campionato tornata ultimamente a livelli accettabili. Profeta nel Duomo!

Mario Gomez

VOTO 8 MARIO GOMEZ IS BACK

Il bomber ex Bayern Monaco, fiore all’occhiello della campagna acquisti viola, timbra ancora il cartellino nel 3-1 dei ragazzi di Montella contro il Chievo al Franchi. Risultato bugiardo per quanto visto sul rettangolo verde e marcatura finale (arrivata a un giro d’orologio dal 90′) che toglie le castagne dal fuoco nel momento decisivo della sfida. Paloschi, autore del 2-1, si divora diverse comode occasioni da gol, facendo venire i capelli dritti a Gonzalo & company. Il tedesco, subentrato ad Alessandro Matri (anche lui a segno) al 13′ della ripresa, mantiene alta la sua straordinaria media realizzativa (terzo gol in Serie A in una manciata di gare giocate dall’inizio) e si tiene caldo per l’imperdibile sfida di giovedì sera con la Juventus per il ritorno degli ottavi di Europa League, già marchiati dal graffio del 33 gigliato. Senza quel brutto infortunio al ginocchio la Champions sarebbe stata a portata di mano. Rammarico.

Cassano

VOTO 9 UN CASSANO MONDIALE

Ospite ormai fisso del nostro pagellone 2013 2014, il Fantantonio nazionale sta forse vivendo in questa stagione il suo migliore stato di forma dai tempi blucerchiati. Doppia cifra raggiunta e superata con la doppietta d’autore a San Siro contro il Milan accompagnata dalla solita intervista a ruota libera al termine della gara: “Io meglio di così non posso fare. Non so se ho possibilità, ma sto facendo di tutto per mettere in difficoltà Prandelli. Non ho mai fatto un Mondiale e mi piacerebbe tanto. Ci spero. E ci spero tanto, sarei l’uomo più felice del mondo. La crisi del Milan? Non me ne frega niente, io sono tifoso interista. E’ un problema del Milan, che se la veda il Milan”. A mettere altro pepe sulla vittoria contro la sua ex squadra ci pensa poi anche la moglie Carolina Marcialis, con un tweet  al vetriolo riportando un laconico “Buona merenda” accompagnato da quattro pere. E Antonio commenta: “Le pere fanno dimagrire”. Brasile andata e ritorno. 

Andrea Pirlo

VOTO 10 LA PENNELLATA DI PIRLO

Pascola per il campo per 80′ circa. Trotterella con la sua flemma olimpica cercando di impostare la manovra bianconera nella ragnatela costruita dal furbo Gasperini soffrendo e restando molto spesso ai margini. Poi, ad un minuto dalla fine, pesca dal cilindro il coniglio magico che vale in un colpo solo vittoria, distacco abissale dalla seconda ora a -17 e tre quarti della cucitura per l’annata 2014-2015 dello scudetto sul petto. Dalla sua mattonella preferita incanta i 38000 dello stadio Luigi Ferraris con un destro a giro imparabile per il povero Perin che conclude la sua corsa all’incrocio dei pali mandando in visibilio tutti gli amanti del calcio juventini e non. A 35 anni la sua candidatura per un posto tra i patrimoni dell’umanità è già iniziata. Raffaello. 

A cura di Papi&Piccinini

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