(V. Vercillo) «Il mio tecnico preferito è Rudi Garcia, quando mi allena mi dà più consigli, mi trasmette fiducia, con lui ho condiviso molte esperienze». In pochi, forse nessuno, aveva qualche dubbio sullo splendido rapposto che lega Gervinho al suo attuale tecnico. Allenatore che l’ha voluto nonostante i tanti pareri contrastanti, l’ha voluto sempre in campo, facendolo diventare il capocannoniere della squadra, con otto gol fra campionato e Coppa Italia.
«Garcia non mi chiede solo di dribblare, ma di essere efficace» dice Gervinho all’Agence France Presse. E ancora: «Mi chiede di fare la differenza, di difendere e di segnare, ma anche grande impegno in campo». Il rapporto con i tifosi giallorossi non è stato sempre idilliaco, anzi. Il percorso che ha dovuto fare l’ivoriano è stato tutto in salita. Ma il suo impegno è stato ripagato: «Ho lavorato sottoporta e continuo a farlo. Devo correggere alcuni miei difetti: è questa la cosa principale, non il numero dei miei gol. I tifosi pensano che, quando ho la palla fra i piedi, posso combinare sempre qualcosa di buono per la squadra. Sono felice per il calore e l’affetto dei tifosi che mi riconoscono sempre, per strada, anche se magari vado in giro con il cappuccio. Roma è una città innamorata del calcio, ma spero che i tifosi ci incoraggino anche nei momenti difficili. Non è stato sempre facile, ma con Garcia è andato tutto per il meglio. Ho avuto alcuni problemi all’inizio della mia esperienza a Lille, ma Garcia mi ha dato fiducia».
E avendo come compagno di squadra Francesco Totti è tutto un po’ più facile: «In campo c’è pieno accordo, a volte non c’è bisogno di parlare per capirsi», ha detto del proprio capitano. E sulla battuta del numero 10 – che aveva detto che se avesse segnato in tutte le occasioni create si sarebbe chiamato Cristiano Ronaldo – Gervinho replica sorridente: «Sì, ha ragione, se avessi segnato almeno un gol a partita sarei tra i primi al mondo». E forse la Roma sarebbe sopra la Juventus, che è «più forte ma noi non abbiamo ancora mollato, possiamo ancora fare qualcosa».
Ma ancor prima che i bianconeri, ora Gervinho e compagni devono pensare al Napoli. Per domani sera, il tecnico francese dovrà rinunciare, oltre che a De Rossi per i tre turni di squalifica ricevuti dopo il pugno rifilato ad Icardi, anche a Totti, che non ha recuperato dall’infortunio. A centrocampo però ci sono i recuperati Strootman e Pjanic: non sono in gran forma, ma pronti a dare il massimo dal primo minuto. A completare la mediana ci sarà Nainggolan. In difesa giocherà Torosidis, anziché il giovane Romagnoli, mentre in attacco Destro prenderà in eredità il posto del Capitano, con Florenzi e Gervinho a supporto.