(L. Rinaldi) – A sostenere Strootman all’esterno dell’Hospital AMC c’era l’altro giorno anche un nutrito gruppo di tifosi giallorossi con uno striscione: “Daje Kevin”. Erano i membri del Roma Club Amsterdam, diventati per un giorno una delegazione del tifo romanista in terra Orange. È Gian Paolo Simonetta, uno dei fondatori, a raccontarci i “segreti” del Roma Club. Quando nasce il Roma Club Amsterdam e da cosa nasce l’esigenza di crearlo? Come Club siamo appena nati, abbiamo iniziato la nostra avventura circa un mese fa. Durante Roma-Juventus di Coppa Italia è scattata la scintilla: io e gli altri ragazzi ci siamo conosciuti casualmente al Pancake Corner, il bar dove ci riuniamo per vedere le partite. Ognuno di noi aveva personalmente cercato informazioni sull’esistenza di un Roma Club Amsterdam. Appurata l’inesistenza, ci siamo detti “Ragazzi, fondiamolo noi!”.
E così è stato. Quanti siete per ora?
Per ora pochi. Al momento siamo in cinque qui ad Amsterdam, ma ad ogni partita si aggiungono persone. Stiamo crescendo.
Come riuscite a seguire la Roma dall’Olanda?
Per ora ci riuniamo al Pancake Corner di Leidseplein, ma visto che siamo cresciuti tanto e al locale ci sono tifosi di tutte le squadre, stiamo cercando un’altra location solo per noi. Vogliamo essere un punto di riferimento per tutti i romanisti che vengono ad Amsterdam.
Cosa vi ha fatto diventare tifosi della Roma?
Io personalmente sono diventato della Roma per “colpa” di Bruno Conti ed Eriksson.
Si capisce forse che sono l’”anziano” del gruppo?
Per l’infortunio di Strootman, operato proprio ad Amsterdam, vi siete subito mossi, avete incontrato anche il fratello di Kevin.
Cosa avete organizzato in questi giorni?
Tramite l’AIRC e grazie alla nostra forza di volontà siamo riusciti a far partire un circo mediatico sulla nostra iniziativa di supporto a Kevin. Ci siamo messi subito in contatto con l’entourage del giocatore, cercando sempre di rimanere defilati in un momento cosi delicato, e nel frattempo l’ambiente giallorosso romano ha dato risalto alla nostra iniziativa permettendoci di essere una sorta di delegazione di tutti i tifosi della Roma. Siamo riusciti a consegnare le dediche di centinaia di tifosi che sono arrivate da tutto il mondo al fratello di Strootman, Wesley, non appena l’operazione era terminata. È stata una grande emozione per tutti noi.
Cosa si è detto in Olanda di questo infortunio?
In Olanda c’è grossa delusione per non poter vedere Strootman al Mondiale. Kevin qui è considerato universalmente non solo un grande campione, un Calciatore con la “C” maiuscola, ma anche un grande uomo. Diamo qualche consiglio a Sabatini.
C’è un giocatore che milita nel campionato olandese che vorreste vedere a Roma?
Lasse Schone dell’Ajax, centrocampista solido classe 86 nazionale danese. E Nemanja Gudelj dell’AZ Alkmaar, classe ’91 talentuoso, centrocampista nazionale serbo. Tutti e due hanno bisogno del salto in un club più grande, dove poter dimostrare il loro immenso talento finora rimasto limitato. Un po’ come Strootman.
Cosa manca alla Roma per competere per lo scudetto?
La Roma è già da scudetto! Quest’anno ha fatto e sta facendo un grande cammino. Ma ha di fronte una squadra che sta disputando un campionato a parte, che nei momenti di appannamento ha subito parecchi favori arbitrali, quindi la missione è diventata impossibile. Crediamo che con una prima punta di livello internazionale e qualche giocatore di fascia il gap possa essere colmato definitivamente .
Avete un sogno nel cassetto?
Il nostro obiettivo è diventare il Roma Club più numeroso d’Europa. Amsterdam è una città piena di turisti, ad ogni partita della Roma conosciamo tantissimi tifosi romanisti, vogliamo dar loro la possibilità di rivivere anche lontano da Roma l’atmosfera che si respira allo stadio. Ultima domanda: c’è un giocatore della Roma, oltre a Strootman, particolarmente popolare in Olanda? Che domande. Ovviamente il Capitano.