(P.A.Coletti) Cento volte Adem Ljajic. Questa sera l’attaccante serbo potrebbe tagliare il traguardo delle 100 presenze in Serie A. Una piccola soddisfazione in un’annata che non è andata come tutti, lui in primis, si aspettavano.
Un traguardo importante per un ragazzo di soli 22 anni che si è affacciato per la prima volta al calcio dei grandi solamente quattro anni fa: era il 31 gennaio del 2010 e Prandelli all’82’ di Cagliari-Fiorentina decide di giocarsi il tutto per tutto inserendo Ljajic al posto di Pasqual. L’assalto viola non portò i frutti sperati e la partita finì 2- 2.
Da quel giorno la carriera del ragazzo di Novi Pazar ha avuto una rapida ascesa arrestata solo da grandi scivoloni come il litigio con tanto di scazzottata con Delio Rossi e la cacciata dalla nazionale serba ad opera di Mihajlovic per il rifiuto di cantare l’inno. L’esplosione arrivata la scorsa stagione in viola con Montella in panchina lo ha portato a Roma. I giallorossi hanno scommesso su di lui investendo 11 milioni più 4 di bonus battendo la concorrenza del Milan. Il definitivo salto di qualità, però, ancora non è arrivato. Con la maglia della Roma Ljajic ha giocato 25 partite, tra campionato e Coppa Italia, segnando 5 reti. Lui, Garcia e i tifosi si aspettavano qualcosina in più. E Verona, con il traguardo delle 100 presenze in A, arriva proprio nel momento adatto. Ljajic è uno specialista dei finali di stagione.
Lo scorso anno prima della 25esima giornata aveva segnato un solo gol in viola. Da fine febbraio in poi il serbo si è preso la squadra sulle spalle segnando 10 gol in 12 partite. Le cavalcate finali lo esaltano e ora deve dimostralo anche a Roma. Nell’ultimo periodo Ljajic, nonostante abbia ritrovato la convocazione in nazionale, non è riuscito a trovare continuità in giallorosso. L’ultima volta che ha giocato 90’ era Roma-Livorno del 18 gennaio scorso. Nelle ultime sei partite di campionato è partito titolare solo una volta (i 55 minuti giocati contro l’Inter all’Olimpico), restando seduto in panchina in due occasioni (Udinese e Sampdoria). Ma la statistica che più dà fastido al ragazzo è quella relativa ai gol: solo 5 dall’inizio del campionato, l’ultimo arrivato due mesi fa in casa del Verona.
«Non c’è un caso Ljajic, tutti i giocatori sono importanti – ha detto ieri Garcia in conferenza stampa -. Adem ha già mostrato che può essere decisivo. È quello che mi aspetto dai miei giocatori. Quello che conta è che in questo momento tutti devono sentirsi importanti, sono convinto che avremo bisogno di tutti». La fiducia del mister, la centesima in A e il Bentegodi, gli elementi ci sono tutti per vedere definitivamente sbocciare il talento cristallino di Adem Ljajic.