Ancora quarontotto ore. Tra due giorni finirà l’attesa. Tra due giorni scopriremo il nuovo stadio della Roma.L’appuntamento è fissato, mercoledì alle 11 nella sala della Protomoteca in Campidoglio. A quel punto tutti potranno vedere il progetto dell’architetto Dan Meis che quei pochi che hanno già avuto modo di vederlo hanno definito semplicemente avveniristico. Ci sarà il Presidente Pallotta, che è atteso a Roma per questa mattina. Ci sarà il sindaco Marino, che qualche giorno fa aveva auspicato la consegna del nuovo impianto nel giro di due anni, per la stagione 2016-2017. Ci sarà anche l’Assessore allo sport di Roma Capitale Luca Pancalli, che ieri è intervenuto in radio alla Domenica del Romanista su Rete Sport. E anche lui ha parlato di quella che sarà una giornata semplicemente storica. Conquistato da un progetto«straordinario». Ha parlato di tante cose Pancalli, ma su una cosa non si è voluto sbottonare: il nome del nuovo impanto. Ecco la sua intervista integrale.
Tra due giorni verrà presentato il nuovo stadio. Cosa ci possiamo aspettare dalla giornata di mercoledì e cosa si aspetta lei?
Sicuramente sarà una giornata storica, importante. Verrà svelato a tutti quello che è un progetto che io, nel precedente appuntamento, ho potuto vedere soltanto in parte ma che già allora appariva straordinario. Io sono convinto che quello che verrà presentato mercoledì sarà un progetto al di sopra di quello che noi immaginiamo. Uno stadio all’altezza, se non migliore, dei migliori stadi europei che noi oggi abbiamo la possibilità di vedere. Insomma, una giornata importante non solo per il club ma anche per la città, per tutti i tifosi e tutto il mondo del calcio.
Ci dobbiamo aspettare anche delle garanzie sulla reale fattività del progetto.
Secondo me ci sono tutti i presupposti perché finalmente si possa partire. Abbiamo un progetto avveniristico, c’è un sito che è quello dell’ex ippodromo di Tor di Valle… Ovviamente la macchina parte, poi ora bisogna confrontarsi con quella che è la necessità del rispetto delle norme e mettendo intorno a un tavolo tutti quelli che sono gli interlocutori che a diverso titolo devono potersi pronunciare sul progetto. Poi si va avanti… Insomma, l’auspicio, come ha detto anche il Sindaco Marino, è quello di vedere il progetto realizzato molto velocemente.
Il Sindaco ha parlato di due anni…
Per esperienza io non sono così ottimista. Però certo è che, nel momento in cui si comincia a lavorare, è bene farlo in maniera seria e veloce. E’ evidente che c’è tutta una serie di aspetti che vanno approfonditi legati alle opere di urbanizzazione, ai vincoli e così via. Una volta superati gli aspetti burocratici e amministrativi anche io mi auguro che si possa procedere celermente.
Alcuni hanno detto che il depuratore Roma Sud che è presente in quella zona sarebbe un ostacolo. Lei cosa ne pensa?
Questi sono aspetti che verranno valutati anche con l’assessore Caudo, competente all’urbanistica. Ripeto, per questo ho parlato di diversi attori che devono necessariamente sedersi intorno a un tavolo. Io da assessore allo sport non posso che valutare positivamente e fare il tifo affinché lo stadio possa vedere la propria realizzazione anche perché in Italia sarebbe il secondo caso dopo quello della Juventus di un club così importante per altro realizzato con risorse private per cui sarebbe un esperimento virtuoso. E’ chiaro che da questo punto di vista bisogna riuscire a intersecare quelle che sono le ipotesi progettuali con quelle che sono le necessità di procedere in base alle norme urbanistiche e vedere quello che può essere fatto e in che tempi può essere fatto.
Sono circolate tante ipotesi sulle cifre del progetto.Qualcuno ha parlato addirittura di 1 miliardo di euro. Possibile? Le risulta?
Sì, mi risulta. Ma ne ho sentito parlare come ne avete sentito parlare voi… Mercoledì ci sarà svelato pure questo.
Un milardo di euro sarebbe una cifra enorme.
Credo che il miliardo si riferisca non solo alla costruzione dell’impianto in senso stretto… ma anche di tutte le opere connesse come quelle di urbanizzazione che sono necessarie. Probabilmente mercoledì ne sapremo di più tutti.
Il Comune sarà favorevole a concedere spazio per l’edilizia destinate ai privati?
Io sono favorevole a un’idea di un progetto di insieme di impiantistica sportiva che possa venire incontro alle esigenze della città. Mi spiego meglio: la nostra è una città che, per esempio, manca di un velodromo, insomma è una cosa da segnalare. Manca uno stadio per il baseball… Quindi io sono favorevole a tutta quella impiantistica che da un lato colma delle lacune sotto il profilo delle esigenze ma nello stesso tempo sono altresì favorevole al fatto che però l’impiantistica nasca all’interno di un progetto di governo in modo che sia anche economicamente sostenibile nelle gestioni. Quello che è sempre un po’ mancato è un piano regolatore dell’impiantistica sportiva, per cui abbiamo un’impiantistica romana che è sorta a volte in una maniera un po’ disordinata, non tenendo conto di quelle che sono le realtà e i luoghi nella quale andava a sorgere. A mio modo di vedere occorre accendere i riflettori sulla necessità di un’impiantistica sportiva realizzata in maniera intelligente.
E il nome che verrà dato allo stadio?
Mercoledì ne sapremo di più. Anche perché se dicessimo tutto ora mercoledì non si direbbe niente… (ride, ndr).