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IL ROMANISTA Strootman, nessuno lo distrugge

Strootman

(D. Giannini) – Un brivido corso lungo la schiena dei tifosi della Roma. Questo sono stati i lunghi secondi dell’amichevole tra Francia e Olanda che hanno visto Kevin Strootman abbandonare il campo per un brutto colpo ricevuto alla caviglia da Valbuena. La paura che ancora una volta la Roma fosse costretta a pagare dazio alle nazionali, stavolta per giunta per una partita che non aveva punti in palio, che, al di là de blasone internazionale, contava poco o nulla. La paura e la rabbia sono durate il tempo di una notte. Quella in cui in tanti hanno rimuginato su quale centrocampo schierare domenica sera al San Paolo vista la concomitante assenza per squalifica di De Rossi (a meno di buone notizie che potrebbero arrivare dal ricorso di oggi alla Corte Federale). Perché già dalla mattinata di ieri hanno cominciato a circolare notizie confortanti sulle condizioni del giocatore.

Notizie confermate nel pomeriggio dal comunicato della Roma che recitava così: «Strootman è stato sottoposto ad accertamenti clinici e strumentali che non hanno evidenziato alcuna lesione. il calciatore ha già iniziato le terapie del caso». Nessuna lesione. Tradutto, una semplice botta. Che non preoccupa, che mai e poi mai può fermare uno come lui. Uno che non si piega e tanto meno si spezza. Al massimo è lui a “spiezzare in due”, come Ivan Drago di Rocky IV. Una macchina da calcio, una macchina indistruttibile, che gioca anche quando non è al massimo della condizione. Da qualche settimana è così, non è lo Strootman che abbiamo ammirato per buona parte della stagione, che ha conquistato tutti in un attimo. Ma sta lì, nel mezzo a fare calcio, quello vero, quello di sostanza e qualità. Sintetizzato perfettamente dal termine coniato per lui da Rudi Garcia. Strootman la lavatrice, che gli dai una palla sporca e lui te la restituisce pulita, candida, pure profumata.

Domenica sera Strootman ci sarà, il comunicato della Roma lo dice in maniera piuttosto chiara. Ma in fin dei conti i romanisti lo sapevano già che non poteva essere altrimenti. Perché Kevin è indistruttibile, perché con Kevin in campo è come andare a dormire con un pensiero felice. C’è la certezza di fare bei sogni, un senso di sicurezza, di conforto. È’ stato così dalla prima giocata di questo campionato. Anzi, dalla seconda, perché la prima fu costretto a saltarla per un infortunio simile, rimediato nell’ultima amichevole precampionato contro la Ternana. Allora la faccenda era un po’ più seria, c’era una distorsione, ma soprattutto era tutta un’altra storia. Bisognava ancora cominciare, non aveva senso forzare. Stavolta invece non si può e non si deve gettare al vento quanto fatto finora. C’è da fare pressione alla Juve perché non si sa mai… C’è da tenere a debita distanza il Napoli perché finire al secondo o al terzo posto fa tutta la differenza del mondo. E allora Napoli sarà per Strootman. Quello stesso Napoli che per lui ha significato l’ultimo gol finora segnato in questa stagione meravigliosa. Era il 5 febbraio, era l’andata delle semifinali di Coppa Italia e il suo gol del 2- 0 sembrava significare un pezzo di finale. Non una rete qualsiasi, un bolide, una bomba, un tiro alla Strootman. Boom, all’incrocio dove Reina non poteva neppure immaginare di arrivare. Si giocava all’Olimpico, stavolta no. Stavolta sarà il San Paolo, come nella sfida di ritorno, quella amara, quella ancora più amara per lui finita in anticipo, dopo 79 minuti per il rosso sventolato dall’arbitro Rocchi. Guarda un po’, lo stesso che incrocerà sulla sua strada domenica sera. Un motivo in più per esserci, per riprendersi quanto lasciato quella sera, per prendersi la rivincita con una partita di testa, muscoli e classe. Una partita alla Strootman.

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