(D. Giannini) – Con l’Udinese vedremo una Roma diversa per almeno sei undicesimi rispetto a quella di un girone fa. Era la fine di ottobre, la Roma sapeva solo vincere, era arrivata a otto su otto, sarebbe arrivata fino al record di dieci su dieci. Quella sera era attesa alla prova del nove e la superò nonostante l’uomo in meno e con l’unico gol stagionale (prima di lasciare il giallorosso) di Michael Bradley. Quel giorno non c’era Totti, alle prese con l’infortunio subito nella partita d’andata contro il Napoli, la stessa partita in cui si fece male pure Gervinho (anche lui assente). Ecco, tra i sei uomini differenti che Garcia schiererà lunedì sera contro l’Udinese, rispetto a quelli del Friuli, ci sarà Francesco Totti. Il capitano ha recuperato dal problema che lo ha tenuto fermo dalla semifinale di Coppa Italia. Anche ieri si è allenato con il gruppo. Insomma, ci sarà. Semmai la domanda è: per quanti minuti? E non è l’unico quesito che accompagnerà il conto alla rovescia fino alla partita contro la formazione di Guidolin. C’è da capire come si farà fronte alla contemporanee assenze di De Rossi (alla seconda delle tre giornate di squalifica rimediate contro l’Inter) e di Strootman (che la settimana prossima in Olanda verrà operato ai legamenti).
C’è da capire anche quale sarà l’attacco titolare, il reparto dove Garcia ha possibilità di scelta in abbondanza. Si comincia proprio dal fronte offensivo e dalle indicazioni che sono arrivate dall’allenamento di ieri. A dire la verità era in programma una doppia seduta, ma nel pomeriggio la squadra ha lavorato solo in palestra (con l’eccezione di De Sanctis e Skorupski in campo per qualche minuto insieme al preparatore Guido Nanni) e quindi si fa affidamento su quanto visto in mattinata. Quando il tecnico in partitella ha fatto esperimenti soprattutto in attacco. Con Totti inizialmente schierato insieme a Gervinho e Bastos. Al posto di quest’ultimo poi è stato provato anche Florenzi. Come se il vero dubbio fosse proprio tra loro due, mentre al momento Ljajic e Destro sembrano essere un gradino indietro per quanto riguarda le chance di partire dal primo minuto. Dall’attacco al centrocampo, il reparto in maggiore emergenza. Con Florenzi che il tecnico sembra preferire nel ruolo di punta, non sembrano esserci molte alternative: Taddei verrà riproposto assieme a Nainggolan e Pjanic, anche alla luce della prestazione tutto sommato positiva fatta da Rodrigo contro il Napoli entrando a freddo dopo l’infortunio di Strootman.
E poi la difesa. Che due certezze nei suoi due pilastri, quelli che hanno guidato da inizio stagione una difesa che è senza discussioni la migliore del nostro campionato e tra le migliori d’Europa: Castan e Benatia. Con quest’ultimo che è sotto diffida (così come Destro, Florenzi e Pjanic). Sugli esterni, con Maicon squalificato, sulla destra tornerà Torosidis. E a sinistra? Romagnoli non sta bene, anche ieri ha lavorato a parte e non dovrebbe essere della partita. E così si rivedrà in campo Dodò che in campionato non gioca dal 18 gennaio, dalla prima di ritorno in casa con il Livorno (qualche giorno dopo lo stop arrivato in allenamento). Per lui l’infortunio al bicipite femorale è alle spalle. Lo stesso non si può dire per Federico Balzaretti. L’uomo derby è fermo ai box da novembre, dalla partita casalinga con il Sassuolo, a fine gennaio è stato operato negli Usa per un’ernia inguinale. Il recupero è molto lento, più del previsto, anche ieri solo lavoro differenziato. Insomma, deve avere ancora pazienza e aspettare di rientrare per le ultime giornate di campionato, magari per lo sprint decisivo.