(T.Carmellini) Ci siamo, il grande giorno è ormai alle porte. Mercoledì 26 marzo, salvo imprevisti, in Campidoglio la Roma toglierà finalmente i veli al nuovo stadio. Lo farà alla presenza del sindaco della Capitale Marino al quale lo scorso 9 dicembre aveva sottoposto la prima bozza e il plastico iniziale del nuovo impianto.
Da allora Dan Meis, l’architetto statunitense che si sta occupando della realizzazione del progetto, ha lavorato per migliorare e rendere compatibile (seguendo anche le direttive uscite proprio da quella riunione in Canpidoglio), lo stadio con la realtà di Tor di Valle nella quale verrà realizzato.
Sarà un mercoledì di turno infrasettimanale per la serie A, ma la Roma giocherà il martedì la sfida contro il Torino all’Olimpico, coincidenza che fa pensare a un arrivo anticipato di Pallotta proprio per assistere al match di campionato.
Intanto il presidente, che non viene a Roma proprio dallo scorso dicembre, si gode il suo successo alla Borsa di New York, dove nei giorni scorsi ha ascoltato i giovani delle «start up» tecnologiche italiane di ItaliaCamp. Ieri, invece, ha parecipato al convegno del Mit di Cambridge usando una metafora del baseball per definire il percorso della sua Roma: «Siamo al primo inning: vogliamo diventare la squadra tifata dai bambini di Disney World». A margine dell’evento newyorkese ha confermato la volontà di far diventare la Roma uno dei marchi sportivi più importanti al mondo. E ha rilanciato la sfida del nuovo stadio giallorosso, «qualcosa mai vista in Europa», in grado di ospitare 50/60 mila spettatori: il primo «layout» fu anticipato sulla pagine de Il Tempo.
In ottica di questa e altre operazioni, nelle riunioni dei giorni scorsi negli Usa alla presenza anche del Ceo Zanzi, del dg Baldissoni e dell’ex ad Pannes è stato nominato il nuovo direttore commerciale. Ovvero l’uomo che prenderà il posto di Winterling, liquidato lo scorso settembre perché entrato in rotta di collisione proprio con Pannes, il delfino del «big boss» Il nome del manager è ancora top secret, ma il suo incarico dovrebbe essere ufficiliazzato lunedì. Il nuovo «acquisto» farà capo alla società formata ad hoc per la realizzazione dello stadio e toccherà a lui trovare lo sponsor che darà nome allo stadio.
Di concerto partirà tutto il nuovo progetto comunicativo: la rivoluzione di Roma Channel, il lancio di una radio ufficiale e tutta una serie di iniziative che faranno capo a Fienga, designato non a caso come punto di riferimento di quella che sarà un’altra rivoluzione giallorossa: anche l’ex manager di Dahlia era presente ai meeting degli ultimi giorni in America.
«Se riusciremo a presentare lo stadio entro marzo, ad agosto potremo iniziare i lavori e concluderli in un paio d’anni» ha tuonato dalla Grande Mela James Pallotta, peccando forse di ottimismo visto il pachiderma burocratico della Capitale.