(E.Menghi) Non è tempo di saldi in via Campania. La Corte di giustizia federale ha respinto i ricorsi di Roma e Inter e ha parzialmente accolto quello della Fiorentina. Ma tutti e tre i club sono insoddisfatti.
L’unico a «godere» di una giornata di sconto sulle 4 comminate dal giudice sportivo è Borja Valero, che ha già estinto un turno di stop e potrà tornare per la partita con il Napoli.
Sono rimaste invariate le squalifiche di De Rossi e Juan Jesus, entrambi puniti con 3 giornate per i pugni rifilati rispettivamente a Icardi e Romagnoli. Tosel ha usato la mano pesante, la Corte non ha sentito ragioni davanti alla prova tv. Di fronte al giudice si è presentato De Rossi, che ha scelto di difendersi in prima persona, per spiegare che non aveva l’intenzione di colpire l’avversario. Non è bastata la parola per mettere in dubbio le immagini. E Daniele ci è rimasto male, perché sperava di rimettersi a disposizione di Garcia almeno contro il Chievo e, invece, dovrà aspettare la gara con il Torino. La società ha creduto nella sua buona fede e ha scelto di fare ricorso al contrario del passato: «C’era stato un episodio tra Mauri e De Rossi un po’ di tempo fa, ma lo stesso giocatore sapeva di non aveva operato opportunamente. L’episodio con l’Inter – ha spiegato Baldissoni – è differente, essendo una chiarissima situazione di gioco, vista ma non sanzionata dagli arbitri».
Ecco uno dei punti su cui si è basata la difesa della Roma, per bocca dell’avv. Conte e del dg giallorosso, che ha precisato: «La prova televisiva non è applicabile, perché l’episodio è avvenuto sotto gli occhi di tre arbitri. Possiamo parlare di moviola, non di prova tv. E non si può parlare di episodio violento: lo dimostra il fatto che Icardi non abbia reagito».
Il presidente della Figc Abete ha stuzzicato i giallorossi: «La squalifica è arrivata grazie alla prova tv, ma la Roma ha fatto ricorso e questo significa che l’utilizzo differito del mezzo televisivo porta a valutazioni diverse». Il riferimento è alla moviola che tanto fa discutere e su cui Garcia si era espresso favorevolmente. Sui cori discriminatori è più aperto al confronto: «Ci rifletteremo a giugno». Ieri era venuto a Roma anche Borja Valero per ribadire le sue ragioni e si era detto «fiducioso, perché dirò la verità». La verità gli ha permesso di ottenere solo una giornata di riposo in meno. Nel suo caso le immagini tv non potevano essere utilizzate da regolamento e sarebbero servite eccome per scagionarlo. A Firenze lo sconto sa di beffa. L’infelicità è condivisa anche dall’Inter, che perde Juan Jesus per le partite con Torino, Verona e Atalanta.
L’unico mezzo sorriso di giornata è arrivato sul capitolo tifosi: la Corte ha accolto il ricorso della Roma sui cori di Milano, annullando il turno senza curva Sud e i 50 mila euro di multa. Un altro sconticino è arrivato sull’ammenda di 50 mila euro dopo Bologna-Roma, ridotta a 30 mila. Almeno il portafogli non ci ha rimesso.