(F. Schito) Bando ai facili entusiasmi e avanti il fronte dei dubbiosi. Non solo pareri positivi per la nuova casa della Roma, presentata ieri in Campidoglio. «La sola idea di costruire il nuovo stadio nell’area di Tor di Valle è da irresponsabili – sbotta Filiberto Zaratti, deputato del Sel e componente della commissione Ambiente della Camera -. Quella porzione di territorio è caratterizzata da un alto rischio idrogeologico». L’UNITALSI approva il progetto ma ammonisce:«Ci auguriamo che preveda una piena accessibilità alle persone disabili».
Pallotta & Co. hanno iniziato a capire che la burocrazia in Italia è l’ostacolo più grande e a mettere nuovi paletti ci pensano anche da Legambiente: «Chiediamo al Comune di aprire un dibattito pubblico per permettere a cittadini e associazioni di presentare osservazioni nei primi trenta giorni di progetto – le parole del vicepresidente nazionale Edoardo Zanchini -. Sull’accessibilità allo stadio poi, chiediamo immediata chiarezza riguardo alla presenza di una nuova stazione con il prolungamento della Metro B e sulla vincolante copertura dei costi da parte del privato». A metterci il carico ci pensa Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio: «Nell’area di Tor di Valle sono presenti diversi elementi di delicatezza, la presenza del Tevere con i vincoli idraulici e paesaggistici che ne derivano, l’impianto di depurazione e di teleriscaldamento da interrare, le questioni infrastrutturali. Attendiamo la presentazione formale del progetto al Comune».
A chiosare, l’interrogativo posto dall’Avv. Contucci: «Stadio al passo dei migliori d’Europa ma per capirne la reale fruibilità da parte di tutti servirà sapere il prezzo dei biglietti». Per saperlo, aspettiamo almeno che lo costruiscano.