(A. Serafini) Stavolta senza la presenza di Maradona, il San Paolo ha preferito riservare tutti i complimenti al regista napoletano Paolo Sorrentino, fresco vincitore dell’Oscar. Qualche minuto prima del calcio d’inizio, la Curva B lo ha omaggiato con uno striscione: «Onore a chi in un momento di massima celebrità non dimentica l’appartenenza e l’identità. Grazie a te P. Sorrentino». Il clima di festa si è poi spento di fronte all’arrivo dei circa 300 tifosi romanisti giunti a Napoli, bloccati qualche ora prima dalla polizia a pochi chilometri dall’entrata in città per garantire la sicurezza e la scorta fino al settore ospiti.
Per questioni di ordine pubblico, le forze dell’ordine hanno ritardato l’ingresso dei sostenitori giallorossi di circa dieci minuti dal fischio d’inizio. Entrati allo stadio hanno esploso petardi a ripetizione, uno dei quali ha colpito uno steward vicino a un orecchio: è stato ricoverato in ospedale. Solito scambio di cori: «Romano bastardo» contrapposto a«Vesuvio lavali col fuoco». In entrambi i casi però, Napoli e Roma non rischiano alcuna sanzione legata alla norma sulla discriminazione territoriale (secondo l’ultima sentenza della Corte di giustizia federale non vengono considerati i cori sollevati durante le trasferte). Dose di fischi per l’ex De Sanctis.