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IL TEMPO Roma, 70 e Bastos

Bastos

(T. Carmellini) La Roma va e continua la sua corsa verso la Champions: obiettivo che, in caso di vittoria nel recupero di mercoledì all’Olimpico col Parma, potrebbe diventare questione matematica a +21 sulla Fiorentina quarta. Una corsa che ieri sera ha visto lo stop della Juve, ma il Napoli restare in scia a -6 con la tifoseria giallorossa che, nonostante le parole di Garcia, è molto più attenta a ciò che accade dietro.

Quella di Reggio Emilia, che poteva sembrare una scampagna fuoriporta per, ha rischiato di diventare un altro trappolone. Perché se le partite non le chiudi, poi rischi la beffa: cosa già successa per altro proprio nella sfida dell’andata all’Olimpico contro il Sassuolo che aveva raggiunto un incredibile pareggio a tempo scaduto con una rete di Berardi. Stavolta la Roma fa ancora una volta tutto bene all’inizio: va in vantaggio con Destro, punendo il primo errore della squadra dell’ex Di Francesco ed è sempre padrona del campo peccando però in eccesso di confidenza. È chiara la differenza tecnica tra le due squadre, ma il Sassuolo prende campo e rischia di far male prima con Sansone e poi con Cannavaro. Ma in questa mattinata di sole, complice un po’ l’ora legale, un po’ la primavera ormai inoltrata, la cosa che passerà alla storia non è certo il successo, per certi versi scontato, dei giallorossi quanto l’episodio con il quale Rizzoli inverte una tendenza conclamata del calcio italiano.

Contropiede del Sassuolo, corpo a corpo Sansone-Benatia con l’attaccante di casa che cade platealmente a terra. L’arbitro, che la prossima estate rappresenterà l’Italia ai mondiali in Brasile, corre verso l’assistente di porta (Peruzzo, quello dell’episodio di Mauri la settimana scorsa in Genoa-Lazio) che probabilmente consiglia il rigore: Rizzoli evidentemente non si fida. I duecentosettantasei secondi successivi sono di bagarre, con Benatia che dice di non aver toccato il rivale e Sansone che ammette candidamente di essere scivolato ma di aver sentito tirarsi la maglia. Rizzoli alla fine prende la decisione giusta (le immagini successive dimostreranno che non era rigore), invertendo però l’indicazione dell’arbitro di porta: e soprattutto fidandosi di ciò che gli dice il giocatore del Sassuolo. Cosa mai vista che farà discutere a lungo.

Il resto è routine, con la Roma che a inizio ripresa chiude la pratica grazie ai tre cambi di Garcia: gran recupero di Taddei (ancora grande dopo gli assist per Gervinho e Destro contro il Chievo), passaggio di Totti e primo gol in giallorosso dell’ultimo entrato Bastos che porta a 16 il numero dei realizzatori giallorossi e la Roma a quota 70 punti dopo 30 partite giocate. Garcia diventa così l’allenatore con la più alta media punti della storia romanista. Numeri che fanno benissimo alla Roma ma che aumentano anche il rammarico per una stagione bellissima. Il ko della Juventus a Napoli arriva forse un po’ troppo tardi: 11 punti sono tanti con 7 partite da giocare (8 per la Roma col recupero di mercoledì). I giallorossi dovrebbero vincerle tutte (scontro diretto compreso) e la capolista perdere tanti punti per strada: difficile. Ma intanto c’è il Parma e la Roma non può sbagliare.

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