(T. Carmellini) – Serviva un successo per tenere a debita distanza il Napoli e poter passare una serena domenica in poltrona a guardare la risposta delle «altre». E così è stato per questa Roma, ancora menomata da assenze pesanti e con qualche acciacco di troppo anche tra coloro che sono scesi in campo. Ma contro il Chievo di Corini è bastato e Garcia si gode questo secondo posto in solitario che permette di tirare un sospiro di sollivo prima del rush finale di questo campionato tutt’altro che finito.Generose le regalie della difesa di casa, ma è stato evidente fin da subito che la differenza in campo era tanta: forse troppa. Ottimo il colpo al volo di Gervinho che ha proprio nella provinciale veronese la sua vittima sacrificale (gol anche all’andata), così come il movimento e la conclusione a rete di un Destro (anche per lui lunga striscia positiva contro il Chievo al quale ha realizzato la prima rete in carriera) che fin qui non aveva fatto impazzire Garcia & Co.
La coppia «pesante», nonostante le smentite di facciata alla vigilia (ancora una volta il tecnico francese aveva giocato a nascondersi prima della partita), ha dato di nuovo i suoi frutti: Totti e Destro, nonostante diversità e caratteristiche tecniche, possono giocare insieme. Magari non in tutte le partite. Ormai è chiaro, cosa che smentisce anche tutte le ipotesi di staffetta in vista della partita ravvicinata: la Roma anticiperà martedì prossimo all’Olimpico contro il Torino.
Il bilancio è positivo e non solo per i tre punti. Bene la conferma a centrocampo di un Taddei già dato per finito e che invece ha dimostrato di poter essere molto utile alla causa giallorossa in questo momento di crisi: complice la squalifica di De Rossi terminata proprio con la partita di ieri e il lungo infortunio di Strootman. Sua la grandissima intuizione centrale che ha aperto la difesa del Chievo e messo Destro in porta per il raddoppio giallorosso. Così come ottima ancora una volta la partita del giovane Romagnoli al quale Garcia sta dimostrando fiducia ad oltranza. Ma non sono tutte rose e qualche spina «sporca» una serata che poteva essere perfetta.
Il primo è lo strano battibecco tra Maicon e Benatia probabilmente «sanato» nello spogliatoio dal tecnico francese che ha tenuto il brasiliano in panchina nella ripresa (ma potrebbe essere «solo» a causa del pestone rimediato in avvio). Altro neo il giallo a Benatia che costerà al marocchino la partita contro il Torino e innescherà un’altra emergenza. Infine le esclusioni: le scelte di Garcia «tagliano», in maniera forse definitiva, Ljajic e Dodò: condizione, carattere? Difficile da dire, ma il segnale al momento è chiaro: in questa Roma loro non ci sono.