(M.Ciccognani) – Nonostante il no dell’International Board, le polemiche sull’uso della moviola in campo non si placano. Lunedì sera, il Processo di Biscardi, ha rilanciato, attraverso la voce dell’avvocato Carlo Taormina e dell’on. Paolo Cento. «Porteremo gli arbitri in Tribunale». Un colpo di scena destinati a mettere pressione a un Palazzo che continua ad ostinbarsi a non volere il supporto della tecnologia nel pallone. «Porteremo gli arbitri in tribunale – hanno spiegato Taormina e Cento – che con i loro frequenti, clamorosi e documentati errori falsano i risultati di troppe partite, creando di fatto una classifica artificiosa del campionato di calcio, la competizione sportiva più importante del nostro paese e del mondo intero».
L’obiettivo è dichiarato. Fare pulizia. E così il primo passo è «la presentazione di una interrogazione parlamentare diretta a istruire una commissione che realizzi il principio di autonomia arbitrale con la collocazione della informazione all’interno del Coni, senza possibilità di interferire da parte degli altri organismi di gestione del calcio – hanno spiegato in diretta da Biscardi – . Si è dato mandato alla presentazione di un esposto-denuncia affinchè la procura di Roma possa intervenire con motivazioni proprie in modo che arbitri ed altri eventuali concorrenti rispondano delle loro azioni davanti alla giustizia penale».
E mentre l’intero mondo del pallone, allenatori, giocatori, presidenti chiedono la moviola, l’ostinazione di Abete, Braschi e Nicchi ha indotto a passare a vie di fatto. L’avvocato Taormina ha già raccolto tutta la documentazione video, le recensioni giornalistiche delle varie testate. Faldoni che fanno paura e che vogliono rompere il muro di silenzio che finora ha circondato la parola moviola in campo. «Un evento storico – ha sentenziato Biscardi – Sono 30 anni che mi batto da solo per raggiungere l’obiettivo. Ora si fa sul serio». Già, perché come hanno ribadito Taormina e Cento, stavolta «a fischiaree…. saremo noi».