(A. Austini) – Jimmy è tornato. Con un sogno in tasca che si appresta a mostrare al mondo. E una serie di impegni da onorare. Jimmy è Pallotta, ovviamente, e il sogno ha la forma del nuovo stadio romanista: domani lo scopriremo in Campidoglio in tutti i suoi dettagli. Il presidente è sbarcato ieri con il suo jet privato a Ciampino. Nel primo blitz romano del 2014 lo accompagnano l’inseparabile Alex Zecca, il nuovo direttore commerciale del club, Sean Barror, e l’architetto Dan Meis che ha disegnato l’impianto da costruire a Tor di Valle: appuntamento domani alle 11 nella sala della Protomoteca in Campidoglio per la presentazione in grande stile del progetto «al quale ci piacerebbe partecipare come advisor» dice Malagò.
Dopo qualche ora di relax nell’albergo di fiducia in via del Babuino, Pallotta ha iniziato le riunioni preliminari al «lancio» dello stadio. Poi si è concesso una cena con lo staff americano. Per respirare aria di calcio giocato c’è tutta la giornata di oggi. Jimmy conta di arrivare molto presto all’Olimpico dove lo aspetta la cerimonia della Hall of Fame e un Roma-Torino tutto da vivere. Una vittoria vorrebbe dire secondo posto vicino e programmazione del futuro più semplice. Su come prepararsi al ritorno in Champions ha parecchie idee Garcia, pronto a esporle a Pallotta: la cena post-partita di stasera può essere una prima occasione. Mentre Sabatini lavoro in modo ininterrotto sul mercato, il tecnico ha preparato una sorta di lista dei desideri da sottoporre al presidente. A partire dalle conferme: Pjanic, il caso più difficile visto che c’è un rinnovo di mezzo del quale il presidente parlerà direttamente con il bosniaco, Benatia e Bastos. Sì, anche l’ultimo acquisto che finora non ha ingranato è ritenuto un punto fermo da Garcia. La Roma proverà ad accontentarlo, magari trattando al ribasso con l’Al-Ain il prezzo del riscatto fissato a 3.5 milioni lo scorso gennaio.
Detto che Paredes è un acquisto già fatto e Sanabria potrebbe restare fuori ancora un anno in prestito, serviranno altri interventi mirati per migliorare la rosa. L’idea di Garcia è aggiungere un terzino esperto oltre al probabile arrivo del baby brasiliano Abner, un centrale di difesa – Toloi o chi per lui – un centrocampista e un attaccante. Più un «9 e mezzo» che un centravanti puro. L’identikit? Suarez. Nome che, chissà perché, è uscito dalla bocca di Rudi ieri. Al suo rinnovo si penserà dopo. «Pallotta è impegnato per lo stadio, al momento non c’è nulla di previsto» taglia corto Garcia. Se Jimmy lo accontenta sul mercato, sarà più facile mettere la firma su quel contratto.