Una semplice formalità. La Roma passa al Bentegodi e sbriga la pratica Chievo nei primi 45′. Le firme sono quelle di Gervinho, sesto gol in campionato e Destro, ottavo centro per lui. Tutto facile per la squadra di Garcia che in attesa della risposta del Napoli si conferma la seconda forza del campionato e manda un segnale forte alla squadra di Benitez.
A Verona i giallorossi sono costretti ad assenze di peso, soprattutto a centrocampo, dove il tecnico transalpino deve rinunciare a giocatori dal calibro di Strootman e De Rossi. Ma tutto sembra facile per i capitolini, grazie al dinamismo di Nainggolan e alla saggezza tattica di uno straordinario Taddei, un jolly prezioso che al Bentegodi merita la palma di migliore in campo.
Corini erge un muro davanti ad Agazzi. Muro che si sgretola praticamente da solo, quando Cesar combina un pasticcio clamoroso che spalanca le porte al successo giallorosso. Nella prima rete della Roma ad opera di Gervinho l’errore del centrale sloveno è imbarazzante. Il colpo di testa che libera Gervinho è un suicidio sul quale la Roma costruisce la vittoria e, di fatto, spegne le speranze del Chievo di poter muovere la classifica.
La Roma ha ancora ghiotte occasioni per il raddoppio. Dimostrazione lampante il gol di Destro.
Ottimo il destro dell’attaccante giallorosso nel superare Agazzi, cosi come bellissima è l’imbucata di un Taddei in grande spolvero nel liberare Destro davanti ad Agazzi.
Nella ripresa la Roma controlla al piccolo trotto, Corini ridisegna un Chievo leggermente più offensivo e la gara prende i binari di un maggiore equilibrio. Non che De Sanctis compia interventi prodigiosi, ma almeno crea qualche presupposto per attaccare soprattutto sulla fascia destra con la maggiore propensione offensiva di Sardo. Vero è che le occasioni migliori sono ancora della Roma grazie a Nainggolan, ma il match è più gradevole. La Roma rafforza il suo secondo posto e dice chiaramente al Napoli di non illudersi, il Chievo rimane là dietro a lottare.