(E.Menghi) – Arriva Obama, ma Marino apre comunque le porte alla Roma, che ha ufficialmente fissato per il 26 marzo la presentazione del nuovo stadio in Campidoglio (ore 11, Sala della Promoteca). Il sindaco mette fretta ai giallorossi e fa un appello a Pallotta: «Vorrei tempi brevi per la realizzazione dello stadio e in particolare vorrei che per la stagione 2016-2017 la Roma potesse utilizzare quello stadio. Non voglio opere che rimangano in costruzione per decenni. L’amministrazione capitolina – ha sottolineato a Radio Radio – verificherà con molto rigore la cubatura. Ci siano vantaggi per i tifosi, per la Roma, ma anche dei vantaggi per la città. La viabilità non mi preoccupa».
Tra sei giorni sarà svelato il sogno di tutti i romanisti, ma prima che si alzi il sipario ci sono due partite da giocare e la testa dei giocatori è al campo. La settimana è corta e tra due giorni la squadra sarà impegnata a Verona con il Chievo, perciò Garcia non ha perso tempo e, nella seduta aperta alla stampa, ha messo da parte l’aspetto ludico per lavorare sulla tecnica e sulla tattica. Nella partitella undici contro undici, Florenzi è stato provato al centrocampo, tra le «riserve»: con lui c’era lo squalificato De Rossi (rientra con il Torino martedì) e il giovane Mazzitelli. Il tridente «titolare» era composto da Gervinho, Destro e Totti, con Taddei, Nainggolan e Pjanic in mediana, Torosidis e Dodò ai lati dei due centrali Benatia e Castan. In pratica, la stessa formazione schierata dal tecnico francese con l’Udinese. Ma la variante per sabato è la presenza di Maicon, che ha lavorato con il gruppo e, scontato il turno di stop, dovrebbe riprendersi il posto sulla corsia di destra. Per quanto riguarda l’attacco, Garcia potrebbe riproporre in blocco quello di lunedì, oppure puntare sul capitano e due esterni «veri». Florenzi è il più indicato (oggi il suo gol è stato decisivo in partitella per la vittoria dei gialli), Ljajic e Bastos dovrebbero ripartire dalla panchina. Nell’allenamento pomeridiano particolare attenzione è stata messa nei calci di punizione, battuti da Pjanic, e che potrebbero essere l’arma in più della Roma per passare il muro gialloblu.