(E.Menghi) – La Roma non soffre l’orario e conquista tre punti fondamentali a Reggio Emilia. Destro fa cifra tonda e Bastos perfeziona il risultato a tempo scaduto. Il Sassuolo non esce dalla crisi e lo spettro della B si avvicina. Garcia risparmia Totti e premia Florenzi, schierato nel tridente con Destro e Gervinho. Maicon non al meglio va in panchina, Torosidis lo sostituisce. Niente da fare per Dodò, che resta a guardare Romagnoli, alla sesta gara da titolare. Di Francesco recupera Sansone e Cannavaro e li manda in campo dal primo minuto. La Roma parte subito aggressiva e dopo due minuti arriva la prima occasione da gol: cross di Florenzi dalla destra, Mendes anticipa Destro a due passi dalla porta. Intervento decisivo. I giallorossi insistono e dominano sul piano del gioco, il Sassuolo resta chiuso nella sua metà campo, un po’ intimorito. Sansone prova a scacciar via la paura referenziale, prima ci prova dalla distanza con un tiro che De Sanctis blocca facilmente, poi salta Castan, si accentra ma viene stoppato dal portiere che manda in angolo. Bello lo schema dei neroverdi dalla bandierina: batte Berardi, Sansone fa velo e Cannavaro va a botta sicura, ma De Rossi ci mette una gamba e devia in corner. Al 16’ Nainggolan ruba palla a Missiroli e innesca Destro, che va per vie centrali e con il tocco sotto infila dietro a Pegolo. Decimo gol in campionato per Mattia, l’unico romanista in doppia cifra. Dopo l’1-0, la Roma abbassa i ritmi e il Sassuolo prende coraggio, nonostante Di Francesco continui a chiedere prudenza ai suoi. Al 35’ scoppia il caos dopo un contatto tra Benatia e Sansone in area: l’arbitro Rizzoli lascia correre, ma l’addizionale Peruzzo richiama la sua attenzione e in un primo momento lo convince a fischiare il rigore, poi però, dopo cinque minuti di colloquio con i protagonisti dell’episodio decide di tornare sulla sua decisione iniziale. Niente rigore, tante polemiche. Dalla panchina Garcia scuote la testa: «Mai visto nulla del genere». Benatia all’intervallo spiega: «L’arbitro non voleva fischiare il rigore, l’assistente lo voleva dare, ma secondo me non si sono capiti. Rizzoli ha chiesto chiarimenti a Sansone, gli ha chiesto di dire la verità. Noi eravamo incà, non si può chiedere questa cosa a un giocatore che si sta giocando la salvezza. Lui è stato anche onesto, ha detto: ìSono scivolato, ma mi ha toccato la maglia”. Giustamente, l’arbitro non ha dato il rigore. Non ho tirato la maglia, è scivolato, si vede bene». Il dialogo, per una volta, ha fatto giustizia. Il nervosismo resta negli spogliatoi e, nella ripresa, i giallorossi sembrano più spenti e non aiutano i piccoli acciacchi dei centrocampisti: Pjanic si fa male alla caviglia destra, Nainggolan accusa un fastidio al flessore sinistro, ma tengono duro (il bosniaco fino al 28’ del secondo tempo). Florenzi prova a beffare Pegolo con un tiro improvviso quasi da fermo, ma è troppo centrale e non fa male. Garcia manda in campo Totti al 34’, al posto di Destro: stavolta è staffetta. L’arbitro dà sei minuti di recupero, il tecnico francese protesta, ma è proprio all’ultimo istante che la Roma trova il raddoppio con il neo entrato Bastos: Taddei ruba palla al centrocampo e lancia il contropiede, il brasiliano firma il suo primo gol con la maglia giallorossa. Non è bastato uno scatenato Sansone per dare speranza al Sassuolo. La Roma ha fatto il suo, ora aspetta Napoli-Juventus per capire a chi ruberà punti.