“Domenica dalla tribuna non ho sentito nulla. Ci puo’ essere stato un coro sbagliato, ma da parte di 30-40 persone: bisogna evitare di fare da cassa di risonanza a certi comportamenti che producono uno spirito di emulazione tra ragazzi di 25 anni, che non hanno visto l’Heysel, non sanno dov’e’ Superga o non hanno mai sentito parlare della Shoah”. Il presiedente della Juve Andrea Agnelli parla cosi’ della vicenda dei cori antisemiti da parte di alcuni tifosi bianconeri, intervenendo al seminario a Coverciano.
Il presidente della Juventus, ospite del seminario di aggiornamento per giornalisti sportivi, a Coverciano, e’ intervenuto sulle dichiarazioni della vedova di Gaetano Scirea, che ha stigmatizzato i cori degli ultra’ juventini, chiedendo il ritiro del nome del marito dalla curva in caso di reiterazione. “La Juventus ha sempre combattuto certi comportamenti e di recente sono stato all’Unesco, a Parigi, per una conferenza sul razzismo nel calcio – ha aggiunto Agnelli – ma dobbiamo anche distinguere certi fenomeni”. Quanto a quei cori ha pero’ sottolineato che “sono sempre molto attento ai cori negli stadi e ogni volta rimango sorpreso. Domenica dalla tribuna non ho sentito nulla e anche i miei collaboratori non hanno sentito niente. Poi leggo il referto. Ci puo’ essere stato un coro sbagliato, ma da parte di 30-40 persone, che nonostante la tecnologia presente allo stadio, non riusciamo ad individuare. E’ giusto schierarsi contro questi cori, ma evidentemente c’e’ qualcosa che non funziona nel sistema, se nessuno di noi allo stadio li ha sentiti e poi vengono cosi’ enfatizzati il giorno dopo. Bisogna evitare di fare da cassa di risonanza a certi comportamenti che producono uno spirito di emulazione tra ragazzi di 25 anni, che non hanno visto l’Heysel, non sanno dov’e’ Superga o non hanno mai sentito parlare della Shoah”.
Fonte: Ansa