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LA REPUBBLICA Conte non teme la rimonta

Antonio Conte

(E. Gamba) – Non ci sono motivi per cui la Juventus debba temere di perdere il terzo di scudetto di fila, difatti i bianconeri non hanno paura che accada. Dopo la sconfitta con il Napoli, la prima da cinque mesi a questa parte, Conte ha parlato soprattutto di soldi e fatturati, battibeccando aspramente con Benitez come se fossero due agenti di Wall Street, ma non ha lasciato spiragli di speranza agli inseguitori. Sa, l’allenatore, che un passo falso è fisiologico, in questa fase in cui si accavallano campionato e coppe e fatiche e infortuni. Sa anche che la strada è in discesa, dunque segnata: alla Juve restano quattro partite estremamente comode (in casa contro Livorno, Bologna e Cagliari), due un poco impegnative (a Udine e in casa con l’Atalanta) più la resa dei conti con la Roma, in calendario all’Olimpico alla penultima giornata, quando i bianconeri contano di avere già chiuso i giochi.

Conte è lievemente indispettito perché si è complicata la corsa ai cento punti (gli è rimasto un solo bonus, un pareggio, ma le altre dovrebbe vincerle tutte), cui tiene moltissimo, quasi quanto all’Europa League, ma la prospettiva di perdere lo scudetto non lo assilla: sa che, ammesso che la Roma non ne sbagli mezza (e che i giallorossi non vincano con quattro gol di scarto contro i bianconeri, portando a loro favore il bilancio nei confronti diretti), gli basteranno tredici punti per riconfermarsi campione d’Italia. Non un’impresa memorabile. Napoli è stata archiviata come un incidente di percorso. “E’ stata una partita nata male, non siamo nel nostro periodo migliore”, ha risolto Buffon, trovandosi d’accordo con Conte che ha criticato la mollezza della squadra nel primo tempo. Ma l’allenatore è fiducioso perché sa che le difficoltà sono contingenti (“E’ da un mese che giocano sempre gli stessi, soprattutto in difesa”) e conta di risolverle con le guarigioni di Barzagli, Ogbonna e Peluso e con il ritorno in condizione di Vucinic e Marchisio, ormai pronti per avvicendare i titolari.

L’Europa League, è vero, consumerà altre energie ed è probabile che domenica sera abbia seriamente distratto la squadra, ma la Juve si sente in grado di gestire i due impegni con identica soddisfazione anche se la condizione è palesemente la peggiore della stagione e nelle ultime settimane molto vittorie sono arrivate poche pochi meriti e una dannatissima sofferenza. A Lione, giovedì, tornerà Tevez ma mancherà lo squalificato Vidal. Ci sono alcuni giocatori chiaramente logori (Llorente, Asamoah, Vidal stesso) che presto si conta di mettere a riposo. Di allarmi, insomma, non ne sono suonati, perché il margine di sicurezza è ancora grande: c’è soltanto la scocciatura per la seconda sconfitta in campionato, oltretutto contro un allenatore che a Conte sta evidentemente sulle scatole, a sentire come ne parla.

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