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LA REPUBBLICA La Roma prova ad allungare. Torino, tutto su Immobile

Rudi Garcia

(E. Sisti) – Pazzo chi pensa che sia fatta. Per la Champions ovviamente: «Di sicuro c’è solo che lo scudetto è andato », ammette Garcia, «ed è un peccato per il calcio italiano: emerge un filo di noia nei campionati che si decidono a due mesi dalla fine». Il riferimento negativo accorpa, con sfumature diverse, Italia, Germania, Francia, Austria, Grecia, Portogallo, quello positivo include Spagna («bel “clasico” anche se con qualche ruvidezza e qualche cartellino di troppo») e Inghilterra, dove ci sono almeno quattro squadre che possono ancora giocarsela. Per il secondo posto la Roma deve ancora trottare: non è un’opinione, è un fatto. Garcia si sarà forse pentito di aver detto che «la Roma andrà in Champions dalla porta principale».

Una sicurezza non da lui in effetti, così incline alla misura delle parole. Il Napoli le sta dando una mano perdendo punti e pezzi? «Noi non accettiamo, dobbiamo pensare al nostro cammino, quello degli altri riguarda gli altri». Stasera nell’anticipo della 30ª, ultima infrasettimanale della stagione, c’è il Torino di Immobile, tripletta al Livorno e capocannoniere del torneo (16) e Cerci, che come Destro e (chissà) Totti potrebbero far venir voglia a Prandelli di portarli con sé in Brasile. Si può ipotizzare, almeno per 24 ore, un vantaggio tabellare di 9 punti su Benitez (ringraziando Montella), ma bisogna vincere, le squadre sono belle e brutte insieme, sono camaleonti capaci di cambiare pelle fra un contropiede e l’altro. Con le sue croniche debolezze assortite e i suoi record («la Juventus viaggia a un ritmo allucinante, rischia di finire oltre i 100 punti, ma anche la Roma non scherza»), la serie A mantiene, a modo suo, un che di fascinoso, crepe sì ma anche un barlume di incertezza per le posizioni nobili: «Col Torino pesa il ricordo dell’andata, che diventa uno stimolo in più: la nostra striscia di vittorie si interruppe anche per delle sviste arbitrali, ma poco importa, succede ».

Diplomazia Garcia, fa anche rima. «Nessuna distrazione, dunque, nessuna concessione al futuro: esiste soltanto il presente. Non mi preoccupo d’altro, lo stadio nuovo (che sarà presentato domani in Campidoglio, ndr) non ha motivo di distrarci, tantomeno il rinnovo del mio contratto, né posso gestire le forze dei miei giocatori col bilancino. Ora è il momento di dare tutto». Totti incluso, l’indiziato n. 1 ad essere “gestito”, dovendo i giallorossi giocare stasera, domenica a Reggio col Sassuolo e mercoledì sera col Parma. Tornerà De Rossi («spero non gli manchi il passo gara dopo tre settimane senza partite»). Uscirà Taddei, che a Chievo si è guadagnato i galloni di titolare aggiunto.

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