(M. Pinci) – Il peggior lunedì della stagione. A Trigoria, ieri, nessuno aveva dubbi: atmosfera cupa, volti affranti. La sconfitta di Napoli non è la peggiore notizia del weekend in casa Roma: a pesare come una frana sul morale di tutti è l’infortunio di Kevin Strootman. Il simbolo della rinascita romanista dopo il 26 maggio, crollato per una lesione del crociato con interessamento dei due menischi proprio nel giorno del ko al San Paolo. Lui è a pezzi, e incontrandolo a pranzo a Trigoria Totti gli ha chiesto, sconfortato:«Come hai fatto a uscirne tu?».
Anche l’ambiente però ha accusato il colpo: con il Napoli a 3 punti il fardello psicologico sulla squadra è pesante. Dovrà lavorarci Garcia, costretto ora a trovare nuove risorse per la mediana: da qui a fine stagione, infatti, gli unici centrocampisti a disposizione saranno Nainggolan, Pjanic, alle prese con dolore cronico al ginocchio destro, De Rossi, squalificato per le prossime 2 gare e Taddei, ai margini fino a poche ore fa. Indispensabile iniziare a valutare alternative. La più semplice: retrocedere Florenzi al suo ruolo d’esordio: da mediano è cresciuto e aveva brillato un anno fa con Zeman, ma non ha nei piedi le qualità di fraseggio chieste dal tecnico.
Alternative? Il giovane Jedvaj, pagato 5 milioni in estate per fare il centrale difensivo e provato in ritiro come mediano prima che si smarrisse per le vie della Dolce Vita. Meglio forse guardare ai baby fatti in casa: Garcia stravede per Mazzitelli, da tempo aggregato in prima squadra, che la scorsa settimana ha firmato il primo contratto da professionista. Ha già debuttato Federico Ricci, centrocampista offensivo poco incline però al recupero del pallone. “In una rosa c’è bisogno di tutti”, ama ripetere Garcia. Il rischio, è che stavolta abbia davvero ragione.