(F. Balzani) – «So cosa si prova, è terribile. Ma dopo qualche giorno ti viene una forza da leone». Emerson può capire il dramma di Strootman. Anche lui nel 2000 al primo anno in giallorosso (dove restò fino al 2004) fu costretto a restare ai box per metà stagione (i primi 6 mesi, tornò e vinse lo scudetto) e anche lui per la lesione del crociato anteriore del ginocchio sinistro. «I primi giorni sembrava di vivere un lutto. Furono fondamentali i miei familiari, i tifosi e i compagni. Roma in questo è unica, ti sta vicina. Dopo inizia il lavoro di riabilitazione, all’inizio è dura quando vedi che riesci a fare poco ma i progressi anche minimi ti danno una grande forza di volontà. Strootman è uno tosto, sono sicuro recupererà prima del previsto e tornerà più forte e incazzato di prima. Come feci io». Anche Emerson, come Strootman, fu costretto a saltare i mondiali: «Mi feci male a una spalla per uno stupido gioco in allenamento e fui costretto a guardare i miei compagni vincere in Giappone e Corea. Sono momenti brutti, ma ti fanno crescere tanto». È lunga la lista di chi ha dato un ginocchio per la Roma: Rocca, Nela, Aldair, Tommasi, Burdisso, Mexes, Di Francesco, Totti e Ancelotti. Quest’ultimo si infortunò a stagione in corso per tornare solo nella successiva, quella del secondo scudetto. Almeno questo suona da buon auspicio per Strootman.