Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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Don Rodrigo sempre sul pezzo. Come ricordato anche nell’ultima intervista a Roma Channel ha ricoperto tutti i ruoli possibili da quando è arrivato nella capitale ma questo di mediano davanti alla difesa è forse il più congeniale delle ultime stagioni. Sa gestire il pallone in una zona particolarmente calda del campo, dettando bene i tempi dell’azione e non tenendola troppo. Quando si avventura nella trequarti avversaria ha la qualità necessaria (brasiliano non a caso) per fornire l’assist gol del 2-0, con una verticalizzazione degna di un numero 10. La professionalità dimostrata in allenamento nel corso di tutti questi anni sta ripagando alla grande, consentendogli di essere ancora importante per questa squadra. La sua umiltà anche nel chiedere il rinnovo dimostra la grandezza dell’uomo più che del calciatore. Comunque vada a finire, Grazie!
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Destro miglior marcatore. Con un gol ogni 119′ il centravanti marchigiano è il re incontrastato tra gli attaccanti giallorossi statistiche alla mano. Alla faccia dei tanti detrattori usciti nelle ultime settimane e non solo. Nella sfida del Bentegodi timbra il cartellino contro i clivensi per la sua ottava marcatura stagionale in appena 14 presenze. Come vecchi bomber quali Trezeguet e Pippo Inzaghi, non bellissimi da vedere a livello estetico ma rapaci all’interno dell’area di rigore, l’ex Siena, non gioca a calcio: gioca a gol. Numeri da grande.
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Totti e Destro non possono giocare insieme. No No. Il duo offensivo romanista regala spettacolo al minuto 5 della ripresa quando partendo in contropiede duetta in maniera spettacolare cercandosi e trovandosi usando solo il tacco. In precedenza il numero 10 aveva già cercato più volte l’invito al gol per l’attaccante ascolano poi pescato dalla bella intuizione tra le linee di uno stoico Rodrigo Taddei per il definitivo 2-0. Prima di parlare contare fino a 10.
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Benatia salta il Torino. Intervento ingenuo quello del centrale franco marocchino negli ultimi minuti di una gara ormai consegnata alla storia. Toccando duro all’altezza dell’area di rigore romanista Sergio Pellissier, il difensore pesca il secondo giallo dell’incontro, dopo quello sventolato sotto gli occhi di Bentivoglio, saltando di conseguenza la sfida di martedì sera contro i granata complice la diffida che pendeva sulle sue spalle. Sbavatura inutile.
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Cesar che combini. Sul lancio dalla mediana di Pjanic per l’ivoriano clamorosa la disattenzione da parte del centrale gialloblu che intervenedo di testa sbaglia sia il tempo dello stacco quanto l’inerzia del tocco fornendo un assist al bacio per Gervinho. Troppo facile per l’esterno offenisvo giallorosso trafiggere Agazzi con un tocco al volo di destro (stinco?!) bravo e fortunato.
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Il nervosismo di Maicon. Il laterale brasiliano manda a quel paese Benatia discutendo animatamente per una mancata copertura del centrale marocchino. Va bene la massima concentrazione durante la gara ma nemmeno ad esagerare così. Tra l’altro c’è la sensazione è che la sua rabbia sia dovuta alla corsa in più a cui è stato costretto proprio per il piccolo errore del collega. Ok non essere al top dal punto di vista fisico (una botta al ginocchio lo costringe ad uscire alla fine della prima frazione) ma qualche volta bisogna anche sacrificarsi per gli altri con maggiore serenità. Irascibile.
A cura di Papi&Piccinini