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PANORAMA.IT Lo strano caso di Rizzoli, il migliore (ma non per Braschi)

Rizzoli

(G. Capuano) – Strana storia quella di Nicola Rizzoli da Bari, arbitro top level per Uefa e Fifa, designato per il viaggio in Brasile e, se l’Italia dovesse fermarsi precocemente, in lizza anche per dirigere le partite che contano nel Mondiale ma, quando si tratta di scegliere a chi affidare un big match italiano, considerato meno affidabile di altri. Strano caso che torna prepotentemente alla ribalta dopo il pasticcio di Reggio Emilia che resterà nella storia del nostro calcio: rigore non visto e poi assegnato su suggerimento dell’addizionale Peruzzo, quindi ritrattato in oltre 4 minuti di conciliaboli frenetici con giocatori e assistenti.

Rizzoli ha sdoganato l’autocertificazione di un fallo chiedendo direttamente a Sansone cosa fosse successo nel contatto conBenatia. Ha fatto arrabbiare un po’ tutti ed è stato bocciato dalle pagelle del giorno dopo, ma quel che conta è che ha contribuito ulteriormente a sporcare la sua immagine di arbitro quasi perfetto. Chissà se Collina e Busacca, suoi grandi sponsor, avranno apprezzato. Di sicuro il loro giudizio deve esse diverso rispetto a quello di Braschi che in questa stagione ha fin qui utilizzato Rizzoli tenendolo se possibile lontano dai big match.

E’ uno strano caso, perché di solito i designatori si comportano diversamente. Il nostro fischietto numero uno, invece, ha diretto Fiorentina-Juventus all’8° giornata (facendo arrabbiare i bianconeri per una mancata espulsione di Aquilani e per un rigorino concesso ai viola), Juventus-Roma alla 18° (tutto ok) e poi il derby di Torino di ritorno alla 25°, quello segnato dal mancato rigore concesso per sgambetto di Pirlo su El Kaddouri. Tre big match e basta. Un po’ pochi per essere il migliore di tutti.

Orsato, ad esempio, è già a quota 7 e in Napoli-Juventus ha confermato di essere in uno stato di forma ottimo. L’errore sul fuorigioco di Callejon non è suo ma dell’assistente di linea, e ha tenuto in pugno una gara complicata anche dal punto di vista agonistico e dell’ambiente. L’aveva già fatto in Inter-Juventus, Roma-Napoli, Roma-Fiorentina, Lazio-Roma, Juventus-Fiorentina e Fiorentina-Milan. Percorso netto. Sette big match e quasi nessuna contestazione. Eppure al Mondiale va Rizzoli.

Ci sarebbe anche Gianluca Rocchi, il terzo incomodo, rimasto in corsa fino all’ultimo per salire sull’aereo che porterà in Brasile. Anche lui ha avuto più fiducia da Braschi di quanta ne sia stata riconosciuta a Rizzoli: 6 big match. Sue sono state Roma-Lazio, Juventus-Milan, Juventus-Napoli, Milan-Roma, Juventus-Inter e Napoli-Roma. Qualche sbavatura in più rispetto ad Orsato, ma un curriculum comunque di alto livello. Perché succede? Impossibile avere una risposta ufficiale. Le scelte del designatore sono sacre. Rizzoli si consola con il Mondiale e con la stima di Collina, che gli ha assegnato tre gare caldissime in Champions League: Psg-Benfica, Real Sociedad-Manchester United e Arsenal-Bayern Monaco. Il dubbio, però, resta. E dopo il pasticcio di Sassuolo ogni pensiero è legittimo.

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