“Un indizio è un indizio. Due indizi sono una coincidenza. Tre indizi fanno una prova”. Lo sosteneva Agatha Christie, la scrittrice di romanzi gialli più famosa al mondo. Un aforisma perfetto per formulare una buona ipotesi sulla formazione della Roma Primavera di Alberto De Rossi, impegnata alle 14:30 contro l’Avellino ultimo in classifica. Indizio numero uno: si giocherà sul campo “D” di Trigoria, erba naturale, e non sul sintetico dell’ “Agostino Di Bartolomei” dove sono soliti giocare i giovani giallorossi. Un espediente utilizzato già in questa stagione contro il Latina, quando Mattia Destro giocò trequarti di gara (siglando due reti) per ritrovare un minimo di ritmo partita dopo il lungo infortunio. Potrebbe essere un segnale per un possibile impiego di almeno un giocatore importante della prima squadra.
Il secondo indizio arriva dalla lista dei convocati di De Rossi: venti i giocatori portati dal tecnico e non ventitré come consentito dal regolamento nelle partite interne. Il tecnico dovrà fare a meno di Deian Boldor, ammonito nel derby contro la Lazio e già diffidato. Contro ogni pronostico possibile e immaginabile, al suo posto giocherà Tin Jedvaj, miracolosamente guarito dall’infiammazione al ginocchio che lo ha afflitto e costretto negli ultimi giorni ad alternare allenamenti differenziati e fisioterapie.
Il terzo indizio si ricava osservando la situazione della prima squadra: con Balzaretti out, Romagnoli a mezzo servizio e Maicon squalificato, le uniche opzioni per Garcia sulla fascia sinistra arrivano dall’arretramento di Bastos o dal rilancio di Dodò. Il giovane brasiliano però viene da 40 giorni di stop per un problema alla coscia accusato nella settimana pre-derby e ha ripreso da dieci giorni a lavorare a pieno ritmo con Garcia. Ha bisogno di ritrovare un minimo di ritmo partita e la sfida contro il fanalino di coda Avellino sembra l’ideale per concedergli almeno un tempo. Minuti preziosi per la gara contro l’Udinese, che si giocherà lunedì sera, su un campo di erba naturale come il “D” di Trigoria: lo spostamento di campo si giustificherebbe con il tentativo di sollecitare in ugual modo la coscia sinistra di Dodò. Detto del brasiliano, un altro giocatore potrebbe aver bisogno di ritrovare le sensazioni che solo la partita può dare: parliamo di Daniele De Rossi, fermato per tre giornate dal giudice sportivo. Difficile che De Rossi senior possa contare sul figlio, ma Garcia potrebbe aver concordato col suo vice-capitano una presenza in Primavera. Da regolamento però può essere impiegato solo un fuori quota nato prima del 1° gennaio 1994, quindi in campo o De Rossi o Dodò, non entrambi.
Dati tutti questi indizi, e pensando al non far perdere la brillantezza atletica a Mazzitelli, De Rossi potrebbe optare per un 4-3-3 ricco di sorprese: a Formello Vestenicky ha avuto un buon impatto dimostrandosi abile anche da seconda punta. Lo slovacco si gioca una maglia con Di Mariano nel tridente con Berisha e Ferri (occhio sempre all’utilizzo di Federico Ricci). A centrocampo, a meno della clamorosa sorpresa D.De Rossi, ci saranno Mazzitelli, Battaglia e Pellegrini con Tibolla primo cambio. Zonfrilli sarà il titolare in porta da qui al termine della stagione, quando lascerà il posto a Marchegiani: davanti a lui giocherà la coppia Jedvaj-Somma. Senza Boldor e con Dodò che potrebbe costringere alla panchina Marin, il ruolo di esterno destro dovrebbe spettare a Balasa più avvezzo a spingere rispetto a Calabresi. Non convocati Trani e Di Livio, impegnati con gli Allievi Nazionali di Muzzi nel torneo “Beppe Viola” ad Arco di Trento. Dirigerà la gara il signor Antonio Di Martino di Teramo coadiuvato dagli assistenti D’Albore di Caserta e Gnarra di Siena.
Daniele Luciani