(M.Gaetani) – Tutto facile. La Roma non ha bisogno della sua migliore giornata per avere la meglio su un Sassuolo distratto difensivamente, piatto dal punto di vista agonistico ed impalpabile in attacco: i giallorossi spingono sul serio per poco più di un quarto d’ora, poi si mettono in modalità risparmio energetico e non rischiano nulla, pur tenendo aperta fino al 96′ una partita che per lo squilibrio qualitativo tra le due formazioni doveva e poteva essere chiusa ben prima. Un successo pesante in vista del big match di serata tra Napoli e Juventus: capitolini comodamente in poltrona, aspettando il risultato del San Paolo. Chi non ha più tempo per aspettare è il Sassuolo, distante ancora 5 punti dalla quota salvezza, attualmente rappresentata dal Bologna.
APRE DESTRO – Rudi Garcia fa riposare i suoi due veterani: Maicon e Totti si accomodano in panchina, spazio a Torosidis e Florenzi. Di Francesco sceglie Chibsah per il ruolo di regista e preferisce Floccari a Zaza. L’avvio della Roma è straripante, i giallorossi danno sempre la sensazione di poter andare in gol. Al 2′ è decisivo Mendes in chiusura su Destro – azione viziata da un fuorigioco non rilevato di Florenzi – ed è ancora il tandem italiano a far paura a Pegolo un minuto più tardi: cross dell’esterno e colpo di testa del centravanti, pallone che non inquadra la porta. Nel Sassuolo il più in partita è Sansone, l’ex Parma cerca di sorprendere da lontanissimo De Sanctis – senza riuscirci – per poi mettere in crisi Castan: fuga e dribbling sulla destra, il cross dal fondo è troppo sul portiere. Sfera in corner, è uno schema per liberare al tiro Cannavaro: conclusione a colpo sicuro del difensore, De Rossi fa da portiere e con il piede devia in angolo. Gli ospiti passano grazie a un errore colossale di Missiroli, che ai 25 metri si addormenta con il pallone tra i piedi. Nainggolan glielo soffia, i due centrali neroverdi sono larghissimi e il belga non deve nemmeno prendere la mira per lanciare Destro davanti a Pegolo: scavetto dell’attaccante sull’uscita del portiere e centro numero 10 in campionato.
CINQUE MINUTI DI DELIRIO – La Roma prova ad addormentare la partita e rinuncia alla profondità, controllando il possesso palla. Non succede nulla fino al 35′. I giallorossi perdono palla e il Sassuolo va in verticale: Sansone attacca lo spazio sulla sinistra, sterza per andare sul piede preferito e crolla a terra in area, dopo un contatto con Benatia. Rizzoli valuta bene l’episodio, non assegnando il rigore: il tocco dell’ex Udinese sulla maglia del 17 neroverde non giustificherebbe il penalty. Peruzzo, arbitro di porta, segnala invece al collega il fallo del difensore. Rizzoli indica il dischetto e quelli che seguono sono 5 minuti surreali. La partita non riprende, i giocatori del Sassuolo chiedono il rosso per Benatia, quelli della Roma rivendicano l’assenza dell’irregolarità da parte del centrale. Il fischietto è circondato da almeno 15 giocatori e interpella direttamente Sansone, stando a quanto raccontato durante l’intervallo da Benatia: l’attaccante riferisce di una trattenuta che lo ha sbilanciato, Rizzoli si convince, non è rigore. Dalla decisione, presa al 35′, si è arrivati al 40′. I padroni di casa reagiscono d’orgoglio ma le soluzioni da fuori di Sansone e Berardi non trovano gloria, si va al riposo (dopo soli 3 minuti di recupero) sullo 0-1.
BASTOS, LA PRIMA GIOIA – Il Sassuolo non si sveglia in avvio di ripresa, Destro e Florenzi provano a far male a Pegolo ma sono conclusioni prive di potenza – quella del centravanti – o di precisione, nel caso della botta da fuori area dell’esterno, troppo centrale per impensierire l’estremo avversario. Di Francesco suona la carica inserendo Zaza ma la decisione di togliere Biondini, il migliore del centrocampo neroverde, non convince. I padroni di casa si allungano senza creare pericoli, Gervinho a ridosso della mezz’ora potrebbe archiviare la pratica, Mendes rinviene e gli respinge la conclusione. Dentro Masucci per l’impalpabile Floccari, il nuovo entrato fa movimento, Castan in chiusura su un suo taglio serve involontariamente Berardi, sinistro alle stelle. Sansone è l’ultimo ad arrendersi, al 42′ salta cinque avversari e scarica per Zaza, mancino deviato raccolto agevolmente da De Sanctis. Florenzi risponde al suo ex compagno in Under 21, diagonale destro a lato di un’inezia. Cannavaro, in pieno recupero, si traveste da attaccante: dribbling e tiro dal limite dell’area, tutto facile per il suo amico-rivale De Sanctis. I sei minuti di recupero – entità probabilmente figlia di una compensazione, dopo i tre del primo tempo – si chiudono come si era aperta la sfida. Ad addormentarsi è Mendes, Taddei si conferma sempre sul pezzo e in scivolata riconquista la sfera, Totti serve l’assist più semplice della sua carriera: tocco per Bastos, diagonale sinistro, vittoria Roma in cassaforte e Sassuolo messo sempre peggio.