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AS ROMA Sanabria: “Ho lasciato Barcellona per crescere”

Sanabria
Sanabria

Antonio Sanabria, giocatore giallorosso in prestito al Sassuolo, ha concesso un’intervista al quotidiano spagnolo in cui ha parlato dei suoi primi mesi in Italia e dei motivi che lo hanno portato a lasciare il Barcellona. La stagione è ormai agli sgoccioli, ma sicuramente potrà essere una pedina importante per il club neroverde per la lotta salvezza. Ecco le sue parole:

Lei è nato a San Lorenzo, ma hai cominciato a giocare nel Cerro Porteño. Come fu il tuo primo approccio con il pallone?
I miei cugini più grandi giocavano in una piccola scuola di calcio a 5 e iniziai a provare a giocare con loro. Dopo passai al calcio a undici, insieme ai miei cugini, in una scuola calcio a San Lorenzo, molto vicino al mio quartiere. Poi sono andato al Cerro Porteño, de Asunción. Avevo nove anni.

Eravate una famiglia bisognosa?
Sí, in Paraguay c’è molta povertà, e i miei genitori non avevano tutte le comodità. L’importante è che siamo riusciti ad andare avanti

Sua madre emigró in Spagna, inizialmente a Sevilla, per poi trasferirsi a Barcellona per lavorare. Sono passati sette anni da allora, ma fu un passaggio chiave per il suo futuro da calciatore

Certamente. Grazie a lei abbiamo lasciato il nostro paese. Inizialmente lo ha fatto da sola, per badare ad un anziana, dopo arrivò anche mio padre – che inizialmente non si adattò bene – i miei tre fratelli e io, che sono il più grande.

Neanche sarà stato facile riuscire a pagare le quote di iscrizione per giocare a calcio a La Blanca Subur, de Sitges, giusto?
No, non fu affatto facile. Ci aiutò un nostro zio che  mi ha permesso di giocare lì sei mesi. Furono decisivi, perché passai al Barcellona

Ma prima del Barcellona, sembrava fatta con il Real Madrid.

Avevo firmato nel 2007, ma c’erano le elezioni e poi si raffreddò tutto. Poi c’erano altre squadre che mostrarono interesse, però finì al Barcellona

Lì hai bruciato le tappe. Ricordi qualche consiglio speciale che ti ha permesso di farlo?
Qualche volta, qualcuno di Puyol che è stato, forse, colui che era più interessato a farmi stare a mio agio

Perché hai lasciato il Barcellona? E’ stato per ragioni economiche?
E’ stato per tanti motivi, però ho sempre agito pensato a cosa sarebbe stato meglio per me e la mia famiglia. Ci ho dovuto pensare per molto tempo, perché stavo nel miglior club del mondo, ma sono contento perché credo di aver preso la decisione giusta. Sì, me ne sono andato bene perché hanno dovuto pagarmi. Sono molto grato al Barcellona perché mi hanno trattato molto bene, tanto da non poter dire nulla di male.

Rimanere al Barcellona avrebbe frenato la tua crescita professionale?
Sì. C’erano (gerarchicamente) tanti giocatori portentosi, dei “crack”, prima di me. La Roma non ha tante stelle come il Barcellona.

Come stai al Sassuolo? La prossima stagione vuoi restare lì un altro anno o, vuoi coraggiosamente approdare alla Roma?
Qui sto molto bene. Quello che succederà l’anno prossimo non lo so. Inoltre sono scelte che non dipendono da me. Spero di sfruttare al meglio questo momento e di poter continuare a contare su Di Francesco. Sono consapevole di tutte le difficoltà ma sono molto fiducioso in me stesso e credo che andrà tutto bene alla fine, davvero.

Fonte: Marca.com

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