A due anni di distanza, torna la sfida del Sant’Elia tra Cagliari e Roma. La scorsa stagione, infatti, il match previsto per la quarta giornata del girone di andata non si giocò per problemi di ordine pubblico. L’annullamento della partita, deciso nella notte precedente dalla Prefettura di Cagliari, arrivava in reazione all’invito ai tifosi di Massimo Cellino, presidente della società rossoblù, ad andare a vedere la partita, nonostante l’inagibilità dello stadio.
”Tale decisione si è resa necessaria per l’urgente e grave necessità di prevenire ogni forma di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica conseguente alle reazioni emotive irrazionali e inconsulte ingenerate dall’invito formulato dal Presidente della Cagliari Calcio”. Furono le motivazioni pervenute dalla Prefettura.
Poco tempo dopo, il colpo di grazia arrivava dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel, che infliggeva la sconfitta per 0-3 alla squadra sarda. Una condanna che Cellino sicuramente non digerì e che commentò così: “La Società Cagliari Calcio comprende i principi del Sig. Baldini pur non condividendoli, perchè chi spera di avvantaggiarsi delle disgrazie altrui non può essere contraddistinto come tale. Se così fosse, a quel tipo di uomo di principi, il suo più appropriato stemma sarebbe quello dell’avvoltoi”.
La risposta della Roma non si fece attendere, e si manifestò tramite le dichiarazioni di Franco Baldini, allora dg giallorosso, che a tal proposito disse: “La Roma si considera parte lesa, visto che il motivo per cui non è stata giocata la partita è spiegato nella motivazione del prefetto e non lascia dubbi: non è stata giocata per il comportamento diretto del massimo responsabile della società Cagliari”.
La Redazione di GazzettaGialloRossa.it