(P. Tomaselli) – Non ci sono più le «piccole» di una volta, questo è un dato di fatto. Mai, a tre giornate dal termine, si erano viste le ultime cinque in classifica della serie A con questa miseria di punti. Però nel finale di campionato irrompe un personaggio nuovo, «il Signor Garcia», almeno secondo la definizione seccata di Antonio Conte, che sancisce così il deterioramento di un rapporto a distanza che era sempre stato buono per tutta la stagione. La volata tra Juve e Roma magari finirà tra una settimana con lo scudetto bianconero, ma entra nel vivo in attesa dello scontro diretto alla penultima giornata all’Olimpico. Per Conte le parole del collega sulla «mollezza» di certe avversarie juventine sono «chiacchiere da bar, molto provinciali». E il diretto interessato, Eusebio Di Francesco allenatore del Sassuolo, non se ne sta certo in silenzio: «Ci vuole rispetto per le piccole squadre, per gli allenatori che vanno a giocarsi le partite alla morte come faremo noi».
Un bel triangolo, insomma. Piuttosto spigoloso. Il tecnico francese giovedì aveva rivolto un appello diretto proprio agli emiliani, avversari di stasera della Juventus a Reggio: «Mi aspetto che giochino come una squadra che deve salvarsi — aveva detto il tecnico francese — : non è stato sempre così con gli avversari che hanno giocato allo Juventus Stadium, non vorrei ascoltare allenatori felici per aver perso 1-0…». I riferimenti riguardano Livorno e Bologna, che stanno lottando con il Sassuolo per raggiungere l’ultimo posto buono per sopravvivere. Il 7 aprile i toscani si sono presentati a Torino «caricati» dalle parole del loro presidente Spinelli: «La nostra classifica stasera non cambierà molto, la partita della vita sarà quella di domenica prossima col Chievo. Cercheremo sicuramente di rendere difficile la vita ai bianconeri, ma i valori in campo sono diversi, loro sono di un altro pianeta, a maggior ragione considerando che abbiamo ben sette giocatori in diffida: influirà parecchio sulle scelte del mister… ». Il sabato di Pasqua, Davide Ballardini tecnico del Bologna sconfitto 1-0 allo Stadium dopo una lunga resistenza, a fine gara disse invece di essere «soddisfatto della prova» della sua squadra.
La Juve di Conte non ha perso nemmeno un punto con le squadre della parte destra della classifica, dall’Atalanta undicesima fino al Catania. La Roma di Garcia ne ha persi ben 6, pareggiando contro i bergamaschi, il Sassuolo e il Cagliari: la differenza in classifica in fondo è tutta qui. I bianconeri non hanno mollato niente e Conte, dopo aver onorato la memoria di Tito Vilanova morto venerdì, non poteva evitare di replicare al romanista. Con garbo, ma con evidente fastidio, il tecnico bi-campione d’Italia strabuzza gli occhi ogni volta che cita il collega, come a enfatizzarne ironicamente l’importanza: «Il Signor Garcia», appunto. «Sinceramente sono rimasto sorpreso dalle sue dichiarazioni — spiega Conte — perché le ho trovate molto provinciali, sotto tutti i punti di vista. E andando un po’ indietro, sommate a quelle sugli aiutini alla Juve, le posso catalogare nelle chiacchiere da bar. Sinceramente non penso che il campionato italiano dovesse aspettare Garcia per portare dei nuovi stimoli alle squadre che affrontano la Juventus, anche perché Garcia deve sapere che sono tre anni che la Juventus è in testa al campionato. E chi gioca contro la Juventus gioca la partita della vita. La trovo anche una grandissima mancanza di rispetto nei confronti degli allenatori, dei calciatori, delle società. Non c’era bisogno dell’arrivo del signor Garcia ». C’è bisogno del miglior Sassuolo, anche se mancano sette giocatori. E della migliore Juve, pur tenendo conto che giovedì a Torino arriva il Benfica. Vidal e Barzagli sono tra i convocati, ma staranno ai box. Al centro della difesa toccherà ad Ogbonna. Davanti, accanto a Llorente, c’è il dubbio Tevez-Giovinco: i «piccoli» danno garanzie. Le piccole fanno il possibile.