(L. Valdiserri) Prima i fatti, dopo la vittoria contro il Parma nel recupero della gara interrotta il 2 febbraio: 1) con 73 punti la Roma è già sicura di un posto in Europa (League), avendone 24 più dell’Inter, quinta, a 7 giornate dalla fine; 2) ricaccia il Napoli a 9 punti di distacco (più il confronto diretto favorevole), blindando il secondo posto; 3) Garcia manda in gol il diciassettesimo uomo diverso, Rodrigo Taddei (ultimo centro: 21 dicembre 2011). Poi il sogno, per chi vuole sognare: la Roma ha recuperato 6 punti in quattro giorni alla Juventus. I bianconeri restano davanti con un +8 molto comodo, visto il calendario, ma forse un po’ meno tranquillo psicologicamente. Contro l’Olympique Lione, in Europa League, Conte potrebbe avere un retropensiero in più.
In ogni caso, Garcia non è tenuto a fare i miracoli ma, di sicuro, sta attrezzando la sua squadra per fare, un gradino alla volta, tutta la scala che porta a livelli europei di gioco e mentalità. Non è stata una Roma perfetta e non poteva esserlo con un centrocampo senza Strootman (lungodegente) e Nainggolan (squalificato). Il Parma ha messo in difficoltà i giallorossi soprattutto sulla fascia sinistra, dove Garcia aveva una catena Destro-Taddei-Torosidis poco oliata nella fase difensiva. È sembrato che le due squadre, avendo 8 minuti in meno da giocare, disputati nella tempesta del 2 febbraio, volessero andare di fretta. Come fossero degli highlights: occasione sprecata da Schelotto (10’), gol di Gervinho, con un tap-in a porta vuota dopo il palo colpito da Destro su assist di Totti (12’); gol annullato, giustamente, sempre all’ivoriano (13’); pareggio di Acquah su distrazione collettiva della difesa romanista, con Torosidis più colpevole perché non fa scattare il fuorigioco (15’); fantastico gol di Totti, al volo, sotto l’incrocio dei pali, su assist di Pjanic (16’). Il ventesimo (19 in campionato) segnato dal capitano giallorosso alla sua vittima preferita. Una partita tarantolata, con molti errori, ma anche tanta voglia di fare meglio dell’avversario e non di difendersi.
Nella ripresa, un altro strappo di Gervinho all’inizio (4’) permette a Pjanicdi festeggiare il ventiquattresimo compleanno con un gol sotto la Sud. Ancor più gioia per la rete di testa di Taddei, un giocatore che sembrava un’incrostazione della vecchia Roma di Spalletti e che, invece, ha dimostrato di essere ancora utile. Meritato anche il gol, al 90’, di Biabiany. Non solo il migliore del Parma, ma anche il primo che aveva segnato un gol a De Sanctis in questo campionato. I meriti di Garcia sono sotto gli occhi di tutti: 73 punti per una squadra ricostruita sulle ceneri della finale di Coppa Italia, perduta contro la Lazio. Cercando il pelo nell’uovo si può solo notare che Ljajic, Dodò e Jedvaj, tre giovani di talento, hanno il morale sotto i tacchi. Ma è anche vero che la perfezione non è di questo mondo. Dopo 17 risultati utili, è arrivata la terza sconfitta di fila per Donadoni, che, però, resta un grande allenatore. Anche con tante assenze (Cassano, Paletta, Felipe, Gargano), il Parma è venuto a giocare a viso aperto e ha creato molte occasioni.Domenica prossima incontrerà il Napoli, in casa e con Cassano, per provare a ripartire verso una qualificazione in Europa League che sarebbe sicuramente giusta.