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GAZZETTA DELLO SPORT Garcia non s’arrende: ”Dobbiamo crederci”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

(A. Pugliese) – Oggi, alla ripresa degli allenamenti, la prima cosa che dirà ai suoi ragazzi sarà proprio questa: «Il bello della vita è credere nei sogni, finché la matematica non ci condanna allo scudetto ci dobbiamo credere». Del resto Rudi Garcia lo ha sottolineato anche ieri mattina – quindi ben prima della vittoria della Juve con il Sassuolo –, a Chieti, quando al teatro Maruccino ha ricevuto il premio Giuseppe Prisco alla lealtà, correttezza e simpatia sportiva. «I primi due sono valori a cui tengo molto, me li ha insegnati papà, il terzo dipende un po’ da che parte si vede», ci scherza su.

Nervosismo e felicità Già, anche perché Garcia sa essere autoironico e sa che in questo momento l’ultima fiammata tra Romae Juve l’ha firmata proprio lui, insieme ad Antonio Conte. «Ultimamente mi sembra un po’ nervoso il mio collega – continua l’allenatore giallorosso –. Io provinciale? Non è il momento di parlarne, vedremo più avanti ». Come dire, prima o poi il conto arriva. Per tutti. «Noi andiamo a Catania per vincere, poi vedremo se il campionato sarà davvero chiuso o no. Sarebbe bello continuare a sognare, ma il nostro destino è nei piedi (testuale, ndr) di qualcun altro». Come lo è quello di Destro, che tornerà in campo tra due partite, proprio contro la Juve. «Io non sono il c.t. della Nazionale, è ovvio però che mi piacerebbe che Mattia andasse al Mondiale, se lo merita». Come, in cuore suo, la Roma si meriterebbe lo scudetto. «Abbiamo fatto 85 punti, con tre gare ancora da giocare siamo già in Champions, all’inizio chi l’avrebbe mai detto? Mi ricordo l’atmosfera dei primi giorni, vedere ora i tifosi orgogliosi della squadra è il traguardo più importante». Infine una carezza a Zeman. «Non lo conosco e non ho visto neanche una gara dello scorso campionato, ma se siamo arrivati fin qui è anche merito di chi c’è stato prima di me».

Vertice e mercato Oggi pomeriggio, tra l’altro, Garcia dovrebbe avere il primo vertice di mercato con i suoi dirigenti (Baldissoni, Zanzi e Sabatini) ed il presidente Pallotta, in videoconferenza dagli Usa. Focus principale Pjanic, da cui dipenderanno molti dei movimenti giallorossi: se il bosniaco resterà, allora si cercheranno di limare alcune situazioni, con 3-4 eventuali innesti di completamento, altrimenti si andrà a caccia di un sostituto all’altezza (Rafa Silva dello Sporting Braga, il sogno è Koke dell’Atletico Madrid). Sul taccuino di Sabatini (ieri contatto con il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, a cui il d.s. giallorosso ha offerto la collaborazione giallorossa per la Pistoiese) è poi tornato d’attualità Kolarov (City, scadenza 2015), esterno sinistro già con il d.s. alla Lazio. Nel caso poi non si riuscisse a riscattare Toloi a cifre inferiori ai 5,5 milioni pattuiti con il San Paolo, nel mirino resterebbero ben saldi Vertonghen e Astori. Infine il capitolo attaccanti: girano tanti nomi, da Aubamayang a Kalou, da Martinez a Ben Arfa, anche se Garcia ha una priorità: un attaccante di peso e forte di testa, profilo che manca nella attuale rosa giallorossa.

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