(T. Bottazzo) – «E anche il Parmigiano ce lo siamo mangiati. Sotto il prossimo». Non rinuncia alla battuta Lino Banfi, barese nel sangue, romanista acquisito. «Per riconoscenza verso una città in cui vivo da 55 anni e che mi ha dato affetto, benessere, notorietà. In cambio io do il mio tifo. I baresi me l’hanno sempre perdonato».
Una Roma da favola.
«Oronzo Canà ha appena telefonato a Garcia per dargli qualche consiglio prezioso: “Cher Garcià, écoute moi, rappel de utiliser le cinq-cinq-cinq…” Garcia naturalmente ha preso nota e ringraziato…».
E ha confidato a Oronzo se pensa davvero di raggiungere la Juve al primo posto in classifica?
«Francamente per superare la Juve devono succedere un sacco di disgrazie alla Juve. Colmare 8 punti di distacco in 7 partite, mi sembra difficile. Ma da gran signori, noi della Capitale lasciamo che la Signora si vinca il campionato. Per quest’anno. Preparandoci a essere noi i Signori, il prossimo anno».
Il bello della Roma?
«Aver scoperto grandi giocatori. Gervinho è favoloso, una saetta, mi sembra di rivedere il mio caro amico Mennea. Abbiamo ritrovato Taddei, il secondo capitano De Rossi non ha mancato una mossa, Destro è uno che sa segnare anche di sinistro, e che grande difesa, con Benatia e Castan. Per non parlare del Capitano, cui auguro ancora 3-4 anni di grandi successi. E il Mondiale in Brasile, perché nessuno come lui è in grado di portarsi dietro tre uomini».
Totti, un amico.
«Ci unisce il nostro impegno come ambasciatori Unicef: io senior, lui junior. E’ da un po’ che non ci si vede. Non gli ho mai telefonato direttamente, non mi va di disturbarlo. So da conoscenti comuni che i suoi bambini vedono “Il medico in famiglia”. Io tifo Totti e i Totti tifano per Nonno Libero…».
Il nuovo stadio della Roma intitolato a Totti?
«Assolutamente favorevole. Francesco ha dedicato la sua carriera sportiva alla Roma. Se lo meriterebbe».
Anche la famigliona del «Medico in famiglia» è una bella squadra.
«Con Nonno Libero nel ruolo di direttore generale, presidente, c.t. della Nazionale. Sì, mi sento un po’ Prandelli».
Ogni tanto avete delle guest star: Al Bano, Vecchioni. Quando un giocatore della Roma?
«Con Totti ho già recitato in “Un allenatore nel pallone 2”. Ora mi piacerebbe Garcia, l’ho visto negli spot, sa recitare, con naturalezza».
Nonno Libero come Garcia?
«Sì, i nostri ruoli si somigliano: Garcia è riuscito, con autorevolezza, a creare una bella atmosfera, familiarità nello spogliatoio, niente asti».
Un pensiero al Bari, ora in grande difficoltà.
«I Matarrese sono stati grandi presidenti, ma non si può sempre andare avanti con la stessa forza. Io sto con quei ventimila baresi che si stanno stringendo attorno alla squadra».