(A.Pugliese) Il giorno dopo il gol «alla Maradona», come l’ha definito Rudi Garcia, è tutto un susseguirsi di complimenti e titoloni, anche lontano dall’Italia: in America l’hanno definito una «star», in Francia hanno etichettato quello slalom tra i «birilli rossoneri» come «il festival di Miralem». Pjanic, molto più semplicemente, ha prima festeggiato la vittoria in un noto ristorante di Roma a base di sushi e sashimi, poi ha cominciato a godersi l’attimo. Perché quel gol, oltre a fare il giro del mondo, gli apre scenari infiniti, anche nella considerazione internazionale.
Meglio dei suoi idoli «È stata una bellissima serata, per noi giocatori, per i tifosi e per la Roma. La dedichiamo a tutti i nostri infortunati. Vi aspettiamo», ha scritto Miralem durante la notte post-Milan su Instagram. Magari però anche un po’ a se stesso, che con quel gol ha toccato quota 42 in carriera (26 in campionato, 2 nelle coppe nazionali, 6 in Europa e 8 con la maglia della Bosnia). Alla sua età (24 anni compiuti lo scorso 2 aprile) nessuno dei suoi idoli è riuscito a fare tanto, in termini di marcature:Bastian Schweinsteiger era infatti arrivato a segnare 40 gol (di cui 17 in campionato e 17 in Nazionale), Iniesta 27, Andrea Pirlo 23 (tutte reti arrivate in campionato) e Xaviappena 19 (14 in campionato, 2 nelle coppe nazionali e 3 in quelle europee). Insomma, un motivo di orgoglio in più per il bosniaco, considerando che quei 4 non sono solo delle stelle mondiali, ma anche alcuni dei centrocampisti a cui Miralem si è ispirato: «Schweinsteiger per la grinta, Pirlo per le punizioni, Xavi e Iniesta un po’ per tutto», disse ai tempi di Lione.
Nodo contratto Dopo quel gol lì, però, la questione del rinnovo contrattuale di Pjanic (scadenza giugno 2015) è schizzata nuovamente in prima pagina, rimbalzando un po’ su tutti i social network. «Ma Miralem che fa, rinnova o no?», si chiede la gente. Il d.s. della Roma Walter Sabatini, alle porte della sfida con il Milan, si è detto fiducioso di poter arrivare ad un accordo prima del via del Mondiale brasiliano. Le possibilità in effetti ci sono, esattamente come i pericoli però. Pjanic vuole restare a Roma e lo ha già detto a più riprese, da Trigoria nel frattempo gli hanno fatto arrivare un’offerta ritenuta di ottimo livello (con tanto di clausola rescissoria intorno ai 30 milioni) e aspettano una risposta dal suo entourage. Pallotta ha dato l’okay, ben sapendo che Rudi Garcia l’ha definito «intoccabile» nel suo scacchiere futuro. Ma tra l’offerta e la domanda ballano circa 7-800 mila euro. La cifra richiesta da Pjanic, infatti, si aggira intorno ai 4 milioni di euro(quelli che gli offrono Psg e Bayern, con il Liverpool pronto a coprirlo d’oro al primo accenno positivo), la Roma ci vuole arrivare tramite una serie di bonus, offrendo come piattaforma contrattuale 3,2 milioni. Il problema per Trigoria è che Pjanic ha forza contrattuale, essendo un giocatore appetito da molti che sta per andare in scadenza.
Possibili scenari E allora cosa succederà? Possibile che nella prossima settimana ci sia un nuovo incontro tra la Roma e l’agente di Miralem ed è possibile anche che si possa limare qualcosa da ambedue le parti. Di certo, la Roma vuole evitare l’effetto-domino, rischio in cui potrebbe incorrere concedendo a Pjanic un contratto che potrebbe poi portare altri giocatori (Benatia, Castan o Gervinho, ad esempio) a bussare cassa. Ma è certo che l’entourage di Pjanic sa di essere in una posizione di forza e vuole ottimizzare l’offerta economica. Scenari? L’impressione è che alla fine il matrimonio si farà, ma lo scambio degli anelli sull’altare non sarà così facile.