(M. Cecchini) – C’è il Parma, c’è un sogno da inseguire, c’è una storia da raccontare. La storia di Francesco Totti che contro la squadra gialloblu anabolizza le sue doti di cannoniere. In carriera, infatti, il capitano della Roma ha realizzato al Parma finora 19 reti (18 in campionato più una in Coppa Italia) assegnandole il virtuale e assai poco gradito titolo di vittima preferita. E da domani si prova a ricominciare, ma con un’avvertenza di fondo: «Proviamo a vincerle tutte, poi per lo scudetto si vede…».
Baby sitter Parole da leader, dette da chi è abituato spesso a essere associato con iperboli di varia natura. Un esempio? Facile. Quante volte si è detto che Francesco Totti fa da baby sitter ai talenti della Roma? Ebbene, pensate che il capitano giallorosso giocò per la prima volta contro il Parma con la maglia numero 10, il 30 ottobre 1994, quando due attuali compagni, Jedvaj e Romagnoli, non erano nati, Dodò aveva due anni e Ljajic, Florenzi e Destro ne avevano appena tre.
Piola, Nordahl e… Ma che Totti sia un campione senza tempo lo rivela anche un altro dato. I 18 gol in campionato di Totti a una sola squadra il Parma sono un bottino straordinario se si pensa che solo due giocatori, in A, hanno segnato di più: Piola (23 al Milan, 21 alla Fiorentina e 19 al Napoli) e Nordahl (19 reti Triestina).
Media scudetto Tutta questa gloria, però, potrebbe far immalinconire Garcia, che (giustamente) non ha ancora archiviato il sogno scudetto. E allora i numeri raccontano che: 1) Totti ha giocato 19 partite in campionato, 2) con lui in campo la Roma ha fatto 50 punti, con una media 2,63 a incontro, 3) senza di lui i 20 punti sono stati in media 1,81. Ne consegue che se Garcia avesse avuto sempre Totti a disposizione, la Roma avrebbe 9 punti in più e così, battendo il Parma, avrebbe potuto sorpassare la Juve in testa alla classifica.
Premio Prisco Ma i «se» non portano lontano e così l’allenatore che il 28 aprile riceverà a Chieti il premio Prisco con Immobile e il presidente del Torino, Cairo pensa solo a battere il Parma e a portarsi a 8 lunghezze dalla capolista. Se così accadrà, non sarà ancora sufficiente per macinare sogni, però quantomeno potrebbe avvicinarsi a dare un senso alla partita dell’Olimpico a maggio con la Juve. Se la squadra di Conte fosse ancora a portata di aritmetica, sarà una sfida da «si salvi chi può». Il primo crocevia però arriva domani, quando il Parma proverà a mandare in frantumi sogni e bisogni. L’ottimismo giallorosso è grande quanto l’ambizione. Soprattutto perché capitan Totti è alla caccia del 20° sigillo. Chissà se il Parma, dopo vent’anni, se ne sarà fatta una ragione.