(A.Cordolcini) Dopo Ibra e Cavani, Alexandre Lacazette. Tolti i marziani della Ligue 1 e il loro Psg stellare, inarrivabile per cifra tecnica e disponibilità economiche, il migliore di Francia è proprio l’attaccante classe ’91 del Lione, 13 reti in campionato, 19 considerando tutte le competizioni.
Oggi Lacazette è il Lione; non solo perché si contende con i compagni di squadra Grenier e Gourcouff (ma l’ex milanista è in forte dubbio contro la Juve) il ruolo di stella della squadra, ma soprattutto in quanto è l a personificazione della nuova filosofia del club transalpino. C’era una volta il Re Lione, capace di vincere 7 campionati consecutivi nel primo decennio del 2000. Poi il giocattolo, complice la spending review del presidente Jean-Michel Aulas, si è rotto. Via i big, sterzata decisa sul vivaio, con una media annuale di 7.5 milioni di euro investiti nel Centre Tola Vologe, la cantera del club. Il risultato sono cinque giocatori (A. Lopes, Umtiti, Grenier, Gonalons e il citato Lacazette) nell’ undici titolare della squadra di Remi Garde.
C’è lo zampino del tecnico nella trasformazione di Lacazette da esterno offensivo ad attaccante a tutto tondo.Decisivo non solo in Ligue 1 ma anche in Europa; sua la rete che ha piegato gli ucraini del Chernomoretsai sedicesimi, suo il gol della rimonta contro il Viktoria Pilsen agli ottavi. Campion e d’Europa under 19 nel 2010 ( fu lui a decidere la finale contro la Spagna), per Lacazette la partita contro la Juve potrebbe essere solo un antipasto; c’è infatti lui in cima alla lista della spesa di Rudi Garcia per la Roma 2014-15.