(M.Ferretti) Rudi Garcia ha idee esplicite. «La mia volontà è chiara e quello che penso l’ho già detto alla società. Voglio restare ma voglio una squadra competitiva. Non mi interessano le voci su Paris Saint Germain o altre squadre. Non pongo condizioni particolari, dico però che l’anno prossimo giocheremo la Champions e dovremo essere pronti. Affronteremo un campionato che sarà ancor più difficile di quello di quest’anno: forse faremo meno punti ma magari vinceremo lo scudetto ma soprattutto, ribadisco, dobbiamo essere in grado di affrontare al meglio la Champions. Non la giocheremo per vincerla perché ora come ora non è possibile, non siamo programmati per questo ma voglio almeno giocarmi da protagonista il girone e arrivare alla seconda fase», ha dichiarato a Sport Mediaset.
«Il mercato? Dobbiamo ancora parlarne: questa è una settimana particolare, una settimana corta che ci porta in campo già venerdì contro il Milan. Per questo siamo concentrati solo sul campionato. Però chiaramente è un vantaggio esserci qualificati in Champions con tanto anticipo perché ci permette di lavorare di più e meglio». A giudicare dalle sue parole, Rudi non è attratto dalla prospettiva di lasciare Roma (e l’Italia) e firmare per uno dei grandi club europei che lo stanno corteggiando. Vuole continuare il lavoro cominciato nel luglio scorso a Trigoria, ma chiede (ormai da tempo) garanzie tecniche. Il management di James Pallotta non ha la minima voglia di non confermare il francese, prolungandogli il contratto almeno fino al 2017 con stipendio raddoppiato, ma gli accordi si fanno in due. E, almeno nelle intenzioni, nessuno da James Pallotta in giù, non ha intenzione di migliorare la rosa attuale. La società è sulla stessa linea del tecnico, insomma.
A CACCIA DI RECORD – In attesa di dare corpo al futuro, c’è il presente che non va trascurato. Lo stesso Garcia, ad esempio, non ha abbandonato il sogno di riprendere la Juventus e, quindi, punta alla partita di domani sera contro il Milan con la ferma intenzione di centrare la vittoria numero 26. Conquistata aritmeticamente la zona Champions, potrebbe esserci il rischio che la squadra, ormai appagata, accusi un calo di tensione. Finora, la Roma di Rudi è stata sul pezzo sempre e comunque, con questo o quello in campo, con la Juve lontanissima o più vicina. Le premesse non autorizzano timori di questo genere. Anche perché ci sono ancora alcuni record da conquistare. Tipo, il maggior numero di vittorie casalinghe. Prima del fischio finale del campionato, la Roma giocherà in casa due volte, domani contro il Milan e poi contro la Juventus. I Garcia’s Boys all’Olimpico hanno già vinto 14 volte e, centrando altri due successi, stabilirebbero il primato assoluto della storia giallorossa. A quota 15 vittorie casalinghe ci sono la Roma di Luciano Spalletti (2007-08) e quella di Claudio Ranieri (2009-10): superando domani sera il Milan, la Roma di Garcia le affiancherebbe, e sarebbe già una gran bell’impresa. Vincere anche per impedire alla Juve di festeggiare già lunedì contro il Sassuolo. «Nelle ultime giornate abbiamo visto giocare contro la Juve squadre che lottavano per la salvezza e che poi sul campo non hanno fatto niente ma il Sassuolo è una buona squadra», il sibillino virgolettato di Rudi.
Destro squalificato; Strootman, Benatia e Balzaretti infortunati: ecco gli assenti di domani sera. La formazione anti Milan sarà molto simile (uguale?) a quella che ha vinto sabato scorso a Firenze. Ieri al Bernardini invasione di campo da parte della CNN che ha girato moltissimo materiale con protagonisti Totti, De Rossi, Pjanic, Gervinho e, ovviamente, Garcia.