(U. Trani) – «Non è finita». Garcia tiene aperta la corsa scudetto e invia il nuovo messaggio a Conte. La Roma, nel pomeriggio al Sant’Elia (deserto: solo 5000 spettatori), cerca contro il Cagliari la vittoria numero 23 del torneo per avvicinarsi ulteriormente alla Juve, salendo a meno 5, e mettere al tempo stesso pressione alla capolista, sfruttando il programma della trentaduesima giornata (i bianconeri ospiteranno domani sera il Livorno). La Champions, del resto, è già in cassaforte: per i preliminari serve 1 punto (nemmeno quello se la Fiorentina quarta non vince) e per il secondo posto ancora 12 (se il Napoli fa l’en plein). «Il primo posto non dipende da noi, ma dai risultati di chi ci precede», chiarisce il francese. «Arriviamo piano piano alla conclusione del campionato, rimane un mese e mezzo che è molto, ma quando ci sono meno partite chi è dietro non può commettere errori. Noi vogliamo prendere i tre punti per confermare il vantaggio sul terzo e provare a diminuire lo scarto sul primo. La Juve è favorita perché ha otto punti in più. Noi dobbiamo fare il nostro, portandoci a meno cinque, e aspettare».
TAPPA SCOMODA
Il Cagliari, pur lontano 41 punti dai giallorossi, è pericoloso in casa, dove ne ha raccolti 25 dei 32 totali. E la Roma ne sa qualcosa: non vince qui dal 29 ottobre del 1995 (nel torneo scorso il successo a tavolino per motivi di ordine pubblico, dopo la sfida alle istituzioni di Cellino per la riapertura dello stadio di Quartu), con Mazzone in panchina e la doppietta di Fonseca. «E’ sempre dura in trasferta, ma le statistiche sono fatte per cambiare e vedrete che ci riusciremo». Se Rudi si volta indietro, lo fa per confermare lo spirito del suo gruppo, intenzionato a raccogliere sempre di più. «Avevamo l’obiettivo di tornare in Europa: fatto. Quando se ne centra uno e rimangono tante partite, è normale averne un altro.Adesso vogliamo entrare in Champions, direttamente, da primi o da secondi posto. Io, presentandomi a Trigoria, dissi che volevo giocare per i tifosi, per ridare loro l’orgoglio e il sorriso. Vedendo Taddei esultare sotto la Curva Sud dopo il gol al Parma ho capito che anche questo è successo. E conta più della classifica».
RINFORZI L’EUROPA
«La rosa della prossima stagione non sarà la stessa di quest’anno». Garcia divide il presente dal futuro. Non anticipa i tempi (nè sul suo contratto nè sugli acquisti), ma sa già dove intervenire per potenziare l’organico: «Forse solo a Barcellona non accadrà, ma ogni rosa del mondo cambia almeno un giocatore. Ora non è il caso di affrontare il discorso: non posso chiedere ai calciatori di essere concentrati sul Cagliari e venire poi a discutere del mercato in pubblico. L’unica cosa su cui siamo d’accordo è che vogliamo la migliore Roma ogni anno e che l’attuale non è niente male. A fine torneo parlerò del futuro con i proprietari e i direttori per vedere quello che possiamo fare». Dal risultato finale dipenderanno gli investimenti (Pallotta cerca soci, con Chen Feng ritenuto troppo ingombrante).
Stavolta Rudi vorrebbe almeno la conferma dei migliori. «Arrivando il più in alto possibile, sarà tutto più facile a fine stagione. Dal primo giorno abbiamo lavorato mano nella mano con Sabatini. L’abbiamo fatto per tutta l’annata e continueremo così pure in futuro. Per il club viene prima il bilancio. L’estate scorsa abbiamo avuto bisogno di vendere di più, ma siamo stati capaci di costruire lo stesso una rosa per raggiungere l’Europa. Le scelte sono state giuste e faremo in modo di ripeterci. Nel mercato non esiste, però, nessuno che non si sbaglia. Ci sono tanti parametri quando prendi un calciatore: bisogna vedere il talento, come e in quanto tempo si inserisce. Alcuni giocano subito alla grande, per altri bisogna avere pazienza». L’esempio è Ljajic: «E’ un diamante grezzo, come lo era Hazard quando arrivò a Lille. Ma dopo quattro anni era un altro. Con Adem può accadere la stessa cosa: è importante per noi, ha già fatto cinque gol e cinque assist». Se Totti andrà in panchina, il serbo sfida Florenzi per il posto lasciato libero dal capitano nel tridente giallorosso.