(P.Liguori)Un’altra botta sulla testa della Roma, una schifezza ancora più grande. La Corte Federale conferma tre giornate di squalifica a Destro e la sentenza è ancora più grave, perché preceduta da una esplicita dichiarazione del presidente Abete. Chiedeva la condanna, l’ha avuta.
Non si era mai visto, ma la società fa benissimo a tacere perché non è esagerato pensare che le rappresaglie potrebbero arrivare in campo, a cominciare da stasera a Firenze. In un campionato nel quale gli arbitri sono pagati dalla stessa Federazione e non sono autonomi può succedere di tutto. Prima si interveniva sugli arbitri alla vigilia e perfino durante le partite. Si sa cosa è stata Calciopoli. Con il caso Massa, l’intervento è stato successivo, con la richiesta all’arbitro di spiegare per iscritto che cosa non ha visto: spiegazione e aggiunta, senza paura di fargli fare la figura dell’incompetente.
Una moviola umana, mai prima un uso simile aveva modificato le decisioni in campo. E’ stato detto anche che il precedente segna un nuovo potere della televisione sul campionato: e un argomento plausibile, ma inesatto. La televisione può riprendere tutto, contro chi lo decidono i parrucconi del Palazzo. La Roma oggi tace e fa bene, perché bisogna lottare a Firenze per vincere, per progettare il futuro, che la qualità può sconfiggere la malafede. Non ci resta di chiedere ai compagni (e in particolare a Ljajic) di giocare anche per Mattia.