(U. Trani) «Dobbiamo pensare a finire la stagione con più vittorie possibili perché il primo posto è ancora raggiungibile». E’ il saluto dell’insaziabile Garcia al suo gruppo, sabato sera, nella pancia dell’Olimpico, riempita con il 24˚ successo del campionato. Appuntamento domani pomeriggio a Trigoria e quindi due giorni e mezzo di riposo per la Roma capace capaci di infilare altre 7 vittorie consecutive dopo le 10 della partenza da favola. Per riposare testa e muscoli in vista della volata finale che prevede cinque gare. Nessuno osa chiedere di più a questi giocatori che stanno entusiasmando i tifosi giallorossi con sorrisi, emozioni e gol. Nessuno tranne Rudi che, pur allungando il riposo ai suoi eroi, non molla la presa: la corsa scudetto rimane aperta. Anche se poi «dipende da loro», come dice il francese, imitato da Ljajic appena ritrovato e da gran parte dei suoi calciatori. Stasera tutti davanti alla tv, come sette giorni fa, per non perdersi la sfida del Friuli, contando sugli amici di Benatia che già si è fatto vivo con i suoi ex compagni: l’Udinese ospita la Juve nel monday night. Il weekend dunque si allunga fino al dopo cena di questo lunedì: c’è solo da attendere il risultato per capire quale sarà il margine da recuperare prima del traguardo. Bianconeri a più 5, per il momento. E per la seconda notte, in cui sognare è diventato automatico, soprattutto dopo aver ripensato allo show contro l’Atalanta.
SUCCESSI E NON TABELLE «Vincere e aspettare» il ritornello dello spogliatoio romanista. Non c’è altro da fare. Già battute 17 squadre su 19: mancano solo il Milan e la Juve, da ospitare nelle ultime due gare all’Olimpico di questo torneo. Non esiste un piano ufficiale per la rimonta proprio «perché dipende solo da loro». Dai primi in classifica, attesi per lo scontro diretto il 9 maggio. Il prossimo step, invece, è solo da festeggiare: mancano 3 punti per l’accesso diretto alla Champions (e il Napoli non può perderne nemmeno 1 dei 15 a disposizione). Il saldo attivo della differenza reti è il messaggio più significativo: torna a essere migliore di quello della capolista (+ 49 contro + 47). Conte ha una partita in meno, ma Garcia ha il secondo attacco (68 gol contro i 69 bianconeri) e la difesa meno battuta (19 contro 22) che certificano il nuovo sorpasso, come una settimana fa dopo il successo di Cagliari e prima delle due reti di Llorente al Livorno.
CHAMPIONS DA PROTAGONISTI «Il sogno di un allenatore, quando una squadra fa una stagione così, è di tenere la sua rosa tutta intera e di fare acquisti. Sarebbe bello. Ma non è il tempo, vedremo alla fine del torneo». Garcia non si rivolge solo ai suoi giocatori. Indirettamente già chiama a raccolta i dirigenti per programmare la prossima stagione. Dalla proprietà a chi si occupa del mercato. Rudi gioca d’anticipo e chiarisce quella che sarà la sua posizione: non vuole fare figuracce contro le big d’Europa. Gli è successo a Lille, tre anni fa, dopo aver vinto scudetto e Coppa di Francia: cessioni eccellenti (Cabaye, Rami, Sow e anche Gervinho, 15 gol e 10 assist in quella stagione), acquisti al risparmio (attivo di 19 milioni) e fuori dalla competizione dopo la fase a gironi. «Non dovrò parlare solo con Sabatini ma anche con il presidente perché saprà lui quale sarà la forza economica della società. Spero solamente di avere la possibilità che non ho avuto con il Lille, quella di costruire una squadra che sia in grado di non uscire nella fase a gironi. Sappiamo che Pallotta ha un progetto di grande livello, ma serve tempo per raggiungere le grandi squadre europee. Basta guardare i quarti di Champions, la strada sarà lunga. Speriamo di andare avanti il più possibile, almeno di non uscire subito…». Chiederà la conferma di Pjanic e Benatia, appoggiandoli nella trattativa per i rispettivi rinnovi, e l’arrivo di giocatori di primo piano. «Questa Roma è fatta per vincere e sono sicuro che lo farà in futuro». Lo garantisce il bosniaco che aspetta solo un cenno dalla dirigenza giallorossa per il nuovo sì.
NON CHIAMATELE RISERVE «I titolari di domani forse saranno i subentrati di oggi». Garcia riconosce i meriti di chi si è fatto trovare pronto in un momento di piena emergenza(7 assenti contro l’Atalanta): da Toloi a Taddei, da Dodò a Bastos. E al «diamante grezzo» Ljajic che però non sa ancora se resterà pure l’anno prossimo.