(D.Galli) Pare che Di Carlo stasera sia tentatissimo dal lasciare in panchina Paulinho e Greco. Comprendetelo. Sono entrambi diffidati e domenica prossima c’è il Chievo, scontro diretto per la salvezza, quasi un dentro o fuori. Eppure non è certo per questo che ieri gli scommettitori davano il successo della Juve sul Livorno stasera a 1,15. Giochi 100 euro, ne vinci 115. Magari giocateli davvero, sperando altrettanto davvero di perderli.
Difficile, difficilissimo, secondo i bookies – che per inciso quotano il 2 a 20 – alle 19 di oggi non ci sarà partita. Alla Roma, ai romanisti, a una squadra che sta facendo tutto quello che deve e quello che può, non resta che sperare nel miracolo. Il primo a non crederci sembra però Di Carlo, che rinunciando a Paulinho e Greco (se sarà così, eh) darà al suo Livorno un segnale preciso. Una resa annunciata. La coppia d’attacco dovrebbe essere formata da Siligardi e Belfodil, con Emeghara in ballottaggio. Oh, sia chiaro, con i portieri volanti qualche possibilità potrebbe anche avercela, il Livorno. A parole l’ex allenatore del Chievo fa quasi lo spavaldo. «Nothing is impossible. La Juve – sostiene Di Carlo – è la squadra più forte d’Italia e ha grandi motivazioni, perché vuole vincere per la terza volta consecutiva lo scudetto.
Anche noi, però, abbiamo fortissime motivazioni, perché vogliamo la salvezza. Siamo consapevoli che sul piano tecnico i bianconeri sono decisamente più validi di noi, ma vogliamo giocare la nostra onesta partita. Dovremo mostrare coraggio e avere il giusto atteggiamento. Dovremo essere propositivi ed evidenziare una gran voglia di soffrire». Sarà. Conte ufficialmente è tranquillo. Ma siccome tranquillo ha fatto una brutta fine, il tecnico non dovrebbe risparmiare né Llorente, né (soprattutto) Tevez. Non è forse Juve-Livorno la partita che può riaccendere una fiammella, però è giusto guardarla. La Roma il suo l’ha fatto, è a meno 5 e continuerà a dare il centodieci per cento confidando in un passo falso.
Il secondo posto intanto è praticamente blindato. Dopo tre sconfitte consecutive – l’ultima con la Roma – il Parma è risorto al momento giusto. Col Napoli. Gol di Parolo, gli azzurri sono adesso a meno 12 dalla Roma. Anzi a meno 13, perché negli scontri diretti la Roma è in vantaggio, e di punti a disposizione ne restano ora solo 18. Divertente il disinteresse di qualche club per l’Europa League. Dopo il pareggio interno dell’Inter col Bologna nell’anticipo, l’Atalanta si suicida in casa col Sassuolo. Buono. Buonissimo. Date un’occhiata al calendario. L’undici di Di Francesco, dato per semispacciato fino a ieri, avrà adesso il Cagliari in casa e poi il Chievo fuori: potrebbe arrivare a Sassuolo-Juve con diversi punti in tasca e il morale alto. Si rifanno sotto in classifica sia il Verona, che ha battuto il Chievo nel derby (oddio, derby…), sia il Toro, che ieri ha rimontato il gol iniziale di Bergessio espugnando per 2-1 il campo di Catania (Farnerdud e il solito Immobile).
Poi c’è la Lazio, che supera per 2-0 la Samp in un Olimpico ormai lasciato alla mercé di qualche sparuto esponente del fronte di resistenza lotitiano. A giudicare ancora dal calendario, e considerato che la finale di Coppitalia tra Napoli e Fiorentina – viola con un piede ormai in Europa – libererà un altro posto, la lotta per qualificazione alla Coppa Uefa potrebbe restare aperta fino all’ultima giornata. Per fortuna c’è il Parma…