(D. Galli) Mira là, c’è Firenze. E poi Mira oltre, c’è il tuo rinnovo. Sono giorni belli, giorni geniali, giorni di grandezza. Giorni, il giorno: oggi. Scontata la giornata di squalifica, Pjanic si rimette addosso la Roma nella trasferta dove più c’è bisogno, quella dove bisogna incantare, stupire, quella dove è necessario tirare fuori la bacchetta magica perché davanti c’è la squadra col secondo gioco più bello d’Italia, c’è la Fiorentina dei romanisti, quella targata Montella ma pure Aquilani e Pizarro, o il diesse Daniele Pradè e l’addetta stampa Elena Turra. Sono giorni da Lione per lo smeraldo romanista che oggi riaffronta un avversario dal sapore particolare, ritrova la Fiorentina che significò per Miralem il primo gol in Champions della sua carriera. Profumi di gioventù acerba, sono trascorsi ormai quattro anni da quella marcatura, da quel 16 settembre allo Stade de Gerland, quando di anni Pjanic ne aveva appena 19. «Pjanic punishes ten man Viola», titolò all’epoca il sito della Uefa. Pjanic punisce una Viola in 10 uomini, era il senso. Fu allora che il mondo iniziò ad accorgersi di quanto talento scorresse nelle vene di questo centrocampista che ama giocare dietro le punte per dirigere l’attacco, dipingere grandi manovre, insegnare calcio perché Pjanic ce sa fa’. Ecco, quando ieri Garcia diceva che gli «piacerebbe vedere la stessa rosa l’anno prossimo e rinforzarla con acquisti», si riferiva soprattutto a questo, all’arte, al gusto dell’invenzione, si riferiva a Pjanic.
Salvo poi aggiungere: «Ma di questo parleremo serenamente con il ds e sul piano economico con il presidente». Perché l’unica certezza che al momento trapela da Trigoria non è sulla permanenza di Miralem, ma sul suo rinnovo. Oddio, forse certezza è eccessivo, sarebbe più prudente parlare di alta probabilità. Però bisogna credere seriamente alla serietà – e il gioco di parole è voluto – di Walter Sabatini, e il ds è stato discretamente chiaro, ha parlato così: «Non ci preoccupa affatto il rinnovo del contratto perché è una negoziazione normale che stiamo facendo e poi la concluderemo sicuramente». Pjanic chiede 4 milioni l’anno, che forse è quello che sarebbe pronto a pagare il Psg. Una cifra mostruosa, un sacrificio economico che la Roma potrebbe sostenere magari nell’ottica di un mantenimento della squadra ad altissimi livelli e che comunque, forse, la costringerebbe a rivedere verso l’alto gli ingaggi di qualche altro top player romanista. Chiacchiere però, questioni di mercato alle quali Pjanic sembra solo relativamente interessato, perché in qualsiasi caso il suo futuro si deciderà dopo il termine del campionato. Il rinnovo farà felici tutti, in qualunque ipotesi successiva: sia in ottica permanenza, sia in quella di una cessione. Ogni scenario è rimandato a data da destinarsi, perché la data che conta adesso è solo quella di oggi. Oggi deve essere un giorno da Lione. Oggi deve essere un giorno da Pjanic.