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IL ROMANISTA “Possiamo sognare ancora”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

(M. Macedonio) Ottantacinque punti, quanti non ne aveva mai ottenuti nella sua storia, ventiseiesima vittoria, nona consecutiva, in 35 gare disputate, ventunesima partita senza gol al passivo. E via enumerando, di record in record, che fanno di questa Roma un unicum assoluto. I cui meriti, seppure divisi tra società, staff tecnico e giocatori, vanno ancora una volta ascritti, almeno in buona parte, a Rudi Garcia.

E’ lui che ha saputo infatti dare alla squadra quell’organizzazione di gioco che le consente di supplire anche alle assenze più importanti e le permette, a tre giornate dalla fine e finché la matematica non la smentirà, di continuare a coltivare un sogno. Quando il tecnico francese arriva ai microfoni di stampa e televisioni, si è appena concluso il piccolo show di Mario Balotelli, che non si è fatto scrupolo di mandarle a dire a chi lo criticava («Non capisci niente di calcio» aveva detto a Giancarlo Marocchi, che lo aveva rimproverato per taluni atteggiamenti). E Rudi Garcia, cui viene chiesto un giudizio sull’attaccante rossonero, preferisce glissare. Anzi, in qualche misura lo difende. «E’ stato molto coraggioso a venire a rispondere – sostiene. – Chi ha giocato sa che dopo una sconfitta è sempre difficile parlare serenamente. E lo dico anche se lui non è un mio giocatore, perché non trovo giusto che lo si attacchi in questo modo».

Argomento archiviato, dunque. Si parla della Roma. Che è entrata forse in campo con la testa un po’ tra le nuvole, ma ha poi saputo meritare una vittoria, ottenuta in maniera netta. «E’ vero. Nel primo quarto d’ora, o anche venti minuti, abbiamo sbagliato tanto, con un possesso palla lento, ma siamo pian piano cresciuti già nel primo tempo, che era la cosa importante per noi. E’ venuta così la grande giocata con il gol di Pjanic. Sull’1-0, nell’intervallo, abbiamo fatto in modo di iniziare molto meglio il secondo tempo, che infatti mi è piaciuto molto». Un giocatore, Pjanic, definito più volte, e a ragione, un gioiello. Ma sul cui rinnovo contrattuale ci sono ancora interrogativi da parte della società. Quale sia la posizione del tecnico su tale questione è presto detto: «Dopo questa vittoria e questa bella partita – chiarisce Garcia – mi piace solo parlare di calcio. Sono felice perché abbiamo vinto e preso 6 punti con due grandi squadre come Fiorentina e Milan».

La Roma è tornata a cinque punti dalla Juventus. Cosa si aspetta ora dal Sassuolo? «So che sarà una gara difficile per la Juve, perché hanno giocato in Europa League e giovedì prossimo avranno la partita che varrà la qualificazione per la finale. E so quanto è difficile giocare prima e dopo due gare europee come queste». Un centrocampo, quello della Roma, che non finisce di stupire per la forza che dimostra di avere ad ogni partita con i suoi tre uomini, De Rossi, Pjanic e Nainggolan. «C’è anche Francesco (Totti, ndr), che è venuto spesso a giocare con i tre centrocampisti. Mi ha fatto piacere ciò che mi ha detto Rami, ovvero che è difficile giocare quando l’avversaria non dà punti di riferimento. E non dimentichiamo che non c’è, da tanto tempo, Kevin Strootman. E’ un centrocampo in cui tutti sono complementari, compreso Taddei, che dà sempre il suo grande contributo. Anche se il cuore del mio gioco è altrove, sulle fasce, con i terzini che spingono…».

A proposito di questi, Dodò sembra aver finalmente acquisito quella  continuità che gli era mancata finora. «E’ vero, ma bisogna dire che un giocatore, quando è così giovane e viene oltretutto da un infortunio che lo ha tenuto fuori per tanto tempo, ha bisogno di trovare il ritmo. E lui ora lo ha trovato». Un altro giocatore che ha dimostrato di possedere sapienza calcistica, confermando di essersi saputo calare molto rapidamente nel gioco della Roma, è Nainggolan. Un acquisto importante per la squadra. «E’ uno che ha forza nelle gambe e sul piano fisico è un mostro – spiega ancora Rudi Garcia. – Può però migliorare ancora sul piano tecnico e della visione di gioco. E’ uno tanto generoso e quando è stanco deve saper dosare le energie. Ho parlato con lui di questo e mi aspetto progressi in tal senso».

Uno stadio pieno come non accadeva da tempo, a dimostrazione di come il pubblico stia testimoniando la propria soddisfazione per il comportamento della squadra. C’è un’immagine che lo ha colpito? «Tutte le immagini. A cominciare dall’Olimpico, che è fantastico quando è così. Ho visto tanti sorrisi sul viso dei tifosi, hanno cantato e tifato la loro squadra. E la squadra rende di più quand’è così». Un gol, quello di Pjanic – gli ricordano ancora – che dovrebbe fare il giro del mondo. «Se è un giocatore come Maradona che lo realizza, è sicuro che fa il giro del mondo, ma spero che anche del gol di Miralem possa godere tutto il pianeta». La mente è già alla prossima gara e a quella che attende la Juventus tra due giorni. «Vedremo lunedì cosa succederà – conclude il tecnico. – Perché se il Sassuolo vorrà salvarsi, dovrà prendere punti. Vedremo quindi se il campionato sarà chiuso o potremo continuare a sperare». Non resta che aspettare.

 

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