(D.Giannini) – Fissate la data. Anzi, le date. Perché ce ne sono tante da ricordare per la prossima stagione europea della Roma. Alcune certe, altre semplicemente sognate. Come il 6 giugno 2015, il giorno della finale della Champions League, nella edizione che vedrà il ritorno della formazione di Rudi Garcia tre le grandi del vecchio continente. Si giocherà all’Olympiastadion di Berlino a poco meno di 9 anni dalla notte in cui, proprio in quello stadio Totti e De Rossi alzarano al cielo la Coppa del Mondo appena conquistata.
Un sogno, appunto. La realtà, la certezza, quella conquistata aritmenticamente grazie al successo di sabato sulla Fiorentina (ma ormai da tempo nessuno aveva più dubbi) è che il 28 agosto il nome della Roma sarà nell’urna di Montecarlo per il sorteggio della fase a gironi della Champions. Niente tranelli dietro l’angolo, perché la Roma quando fa le cose, le fa per bene. La società giallorossa è infatti l’unica in Italia che non è mai stata costretta a passare dalla porta di servizio dei preliminari. O dentro o fuori, accesso diretto (ah, a proposito, ci sarà anche la Primavera che parteciperà alla Youth League). Discorso diverso per il Napoli (a cui manca ancora l’aritmetica ma che è praticamente già terzo) che l’8 agosto conoscerà l’avvversaria da superare tra il 19 e il 27 agosto per essere nell’elite del calcio europeo.
La Roma no, la Roma potrà prepararsi al meglio per il debutto in Champions fissato per il 16 o 17 settembre, i giorni del “matchday 1″, insomma la prima partita del girone. Ci vorrà ancora un po’ invece per cominciare a fare i conti sulle avversarie che potranno capitare sul cammino romanista. Bisognerà attendere che sia completata la griglia di partenza e fare i calcoli del coefficiente con cui la Roma si presenterà al via. Quello che è andato a picco per le assenze delle ultime stagioni. Ci sarà dunque da lottare per qualificarsi agli ottavi, perché si pescheranno certamente alcune delle squadre più forti d’Europa. Ma, cambiando la prospettiva, è anche vero che sarà la Roma la mina vagante del torneo, quella che in tanti vorranno evitare.
La fase a gironi si concluderà il 10 dicembre, il sorteggio per la gli ottavi è previsto per il 15 dello stesso mese. E poi via fino a Berlino per la conclusione della 60esima edizione del torneo, la 23esima da quando la vecchia Coppa Campioni è diventata la Champions. Quella dell’inno che da sabato sera ha cominciato a risuonare dal Franchi fino alla Capitale. Un inno scritto nel 1992 dal musicista britannico Tony Britten con uno stile che vuole rendere omaggio a George Frideric Handel, e eseguito dalla Royal Philharmonic Orchestra e dal Coro dell’Academy of Saint Martin in the Fields. Il testo (in inglese, francese e tedesco, le tre lingue ufficiali della UEFA) è piuttosto semplice. Parla di campioni, di grandi giocatori. Parla di squadre, le migliori. Parla della Roma.