(E. Menghi) – Non crede nel Garcia salva-Roma il direttore generale Baldissoni, che rimanda alla società i meriti di una stagione da record: «Non bisogna credere all’uomo della provvidenza, lo dico dall’inizio. Questa Roma non nasce il primo giorno di ritiro a Riscone. Il ruolo dell’allenatore è importante, è il leader dello spogliatoio, ma questo tecnico ha beneficiato anche degli innesti importanti, della voglia di rivalsa del gruppo e della serenità di una società che sta lavorando bene anche fuori del campo. La società è sempre più importante dell’allenatore, guai se fosse il contrario».
Non è il singolo in panchina a fare la differenza, ma la costruzione che c’è dietro. «Rome wasn’t built in a day» è il motto americano che rivive nelle parole di Baldissoni: «La Roma c’era prima e ci sarà anche dopo, indipendentemente da Garcia, che però vogliamo tenere a lungo».Nella lente d’ingrandimento è finito, suo malgrado, anche Mattia Destro, fermato dalla prova tv per la manata ad Astori.
Baldissoni non si capacita di come nessuno abbia speso parole di solidarietà verso il club di Trigoria, «usato» come caso per cambiare una norma: «Siamo preoccupati e anche stupiti dal fatto che non si siano levate voci da parte di altre squadre. È una novità, la prova tv dovrebbe essere applicata in via eccezionale, ultimamente è stata usata per squalificare 5 giocatori, tra cui Frey assolto in appello. Intervenire ìex post” sulle decisioni arbitrali è pericoloso e pone problemi sulla regolarità del campionato. Bisognerebbe vedere chi sceglie gli episodi, ne capitano decine come quello di Destro, e chi li porta all’attenzione del giudice».
La moviola a posteriori decisa dalle tv non è stata digerita dalla Roma, che si è sentita «abbandonata» al suo destino, nonostante si stesse riscrivendo una pagina di giurisprudenza sportiva.